Tesoro di San Pietro

(Monumento funebre di Sisto IV, di Antonio del Pollaiolo / Foto di Sailko)

Tesoro di San Pietro

Il Museo storico artistico, dal corridoio della Sagrestia Comune a destra, espone il Tesoro di San Pietro, ricostituito dopo il saccheggio perpetrato dai Saraceni nell’846, nuovamente spogliato nel sacco di Roma del 1527 e ancora assottigliato da Napoleone con il trattato di Tolentino del 1797; quanto è sopravvissuto, arricchito con nuovi apporti, è in massima parte di alto valore.

SALA I: Colonna Santa a spirale vitinea, alla quale secondo la tradizione si sarebbe appoggiato Gesù nel tempio di Salomone a Gerusalemme (in realtà opera del secolo IV); gallo in metallo dorato del secolo IX, già in cima al campanile della vecchia basilica di San Pietro.

SALA II: bellissima dalmatica detta di Carlo Magno, in realtà “saccos” patriarcale bizantino (secolo XIV), nel quale sono raffigurate a ricamo la Trasfigurazione e l’Adorazione del Redentore circondato dalla Madonna, dal Battista e da angeli e santi; stauroteca minore, lavoro bizantino del VI-VII secolo; croce greco-bizantina, donata dall’imperatore d’Oriente Romano II all’imperatore tedesco Filippo (secolo X-XI); frammenti di dittici bizantini in avorio (secolo XI-XIV); Crux vaticana (secolo VI) dono dell’imperatore d’Oriente Giustino II alla città di Roma. Si passa a destra nella cappella dei Chierici Beneficiati: all’altare, Consegna delle chiavi di Girolamo Muziano; dirimpetto, ciborio di Donatello (1432), con gruppi di angeli ai lati e, in alto, bassorilievo (Deposizione); la Madonna, attribuita a Lippo Memmi, è l’antica e venerata Madonna della Febbre; di fronte all’ingresso, un calco della Pietà di Michelangelo (1933-34) utilizzato per il restauro degli anni ’70 del secolo XX; sopra la finestra w sopra la porta, storie di San Pietro di Antonio Cavallucci (1752-95).

SALA III: monumento di Sisto IV, in bronzo, opera di Antonio del Pollaiolo (artista fiorentino del XV secolo, fu eseguito nel 1493 su commissione del cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, lo stesso anno in cui l’artista fiorentino giunse a Roma) assai rappresentativo della cultura rinascimentale. E’ concepito in forma di catafalco, avente i lati concavi spartiti da volute di foglie d’acanto, fra le quali sono sedute figure muliebri rappresentanti la Retorica, la Grammatica, la Prospettiva, la Musica, la Geometria, la Teologia, la Filosofia, l’Aritmetica, l’Astrologia, la Dialettica; la figura supina del pontefice è circondata da una fascia divisa in riquadri con le personificazioni delle Virtù cardinali e la teologali, epigrafe e stemmi rovereschi. Nel passaggio alla successiva: cornice della Veronica di tarda età romanica; Ss. Pietro e Paolo, tavola trasportata su rame del secolo XIV; Crocifisso ligneo forse trecentesco.

SALA IV: nelle vetrine, tra gli altri, croce in cristallo di rocca del secolo XVIII; anello piscatorio di Sisto IV (secolo XV); busto di San Luca (secolo XIV).

SALA V: croce e candelieri in bronzo di Sebastiano Torrigiani (1585), due candelieri del secolo XVI attribuiti tradizionalmente a Benvenuto Cellini; croce con lapislazzuli e candelieri in argento dorato, e decorazioni in cristallo di rocca, di Antonio Gentili (1582).

SALA VI: nelle vetrine, statue di San Pietro e San Paolo in bronzo dorato, attribuite al Torrigiani (1585); croce detta di Palazzo, in cristallo di rocca del secolo XV; reliquiari e ostensori del XVII-XVIII; grande modello in creta di angelo, originale di Gian Lorenzo Bernini (1673), che servì per la fusione di uno degli angeli che fiancheggiano il ciborio della cappella del Sacramento.

SALA VII-VIII: nelle vetrine, vasi sacri, calici, ostensori, pissidi e altri oggetti, dono di fedeli, di regnanti e capi di stato ai papi (dal secolo XVIII); croce in cristallo di rocca del XIII; paramenti sacri e ricami, tra cui paliotto del secolo XVIII e tiara coeva che nelle festività si suole imporre sulla statua di San Pietro nella basilica.

SALA IX: sarcofago di Giunio Basso, prefetto di Roma nel 359, anno in cui si convertì al Cristianesimo; scoperto nel 1595 presso la confessione della basilica, ha la fronte divisa da due ordini di colonnine in 10 scomparti con scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.

ORARI E INDIRIZZI:
Basilica di San Pietro (Città del Vaticano) - L’ingresso al Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro è all’interno della Basilica. Tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 18:15 aprile/settembre; dalle ore 9:00 alle ore 17:15 ottobre/marzo; chiuso il 25 dicembre e Pasqua. Costo del biglietto intero € 8,00, ridotto € 4,00 inclusa audioguida per tutti i possessori di Roma Pass, da acquistare presso i desk Vox Mundi all’interno della Basilica (atrio o area guardaroba). L'ingresso non è consentito alle persone non decorosamente vestite - Tel. 06.69881840

COME ARRIVARCI:
METRO A (fermata OTTAVIANO) - BUS 34, 46, 64, 98, 190F, 881, 916, 916F, 982, N5, N15, N20 (fermata CAVALLEGGERI/SAN PIETRO) 590 (fermata RISORGIMENTO) 23, 492, N11 (fermata RISORGIMENTO/PORTA ANGELICA) 23, 49, 492, 982, 990, N10 (fermata CRESCENZIO/RISORGIMENTO) 32, 81 (Fermata RISORGIMENTO) - TRAM 19 (fermata RISORGIMENTO/SAN PIETRO) - FL3, FL5 (Stazione ROMA SAN PIETRO)

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