Le Sacre Grotte Vaticane si stendono sotto la navata centrale della basilica, dal baldacchino berniniano a circa metà della navata, stessa, occupando lo spazio interposto tra il piano dell’attuale e quella dell’antica basilica costantiniana. Oltre alle tombe di vari pontefici e regnanti, vi sono raccolti sarcofagi paleocristiani, frammenti architettonici e ornamentali e monumenti vari provenienti dalla vecchia basilica. Vi si accede per un passaggio alla base del pilastro di San Longino. Una parte di esse, già chiamate “Grotte Nuove” (non perché più recenti, delle altre, ma perché sistemate in epoca posteriore), fu creata quando, iniziata la nuova Fabbrica, fu rialzato il pavimento; si sviluppano a semicerchio e hanno al centro la cappella di San Pietro, costruita sopra il sepolcro dell’apostolo. Successivamente vi furono aggiunte le diramazioni a raggiera, che portano ai quattro oratori ricavati nei poloni della cupola (di Santa Veronica, Sant’Elena, San Longino e Sant’Andrea), e cinque cappelle. Nel 1606, quando Paolo V ordinò l’abbattimento della parte anteriore dell’antica basilica, furono create le “Grotte Vecchie”, costituite da tre navate a volte ribassate su massicci pilastri, che si stendono sotto la navata mediana per una lunghezza di circa 50 metri; vi furono trasporti monumenti sepolcrali, altari, sculture, mosaici e affreschi dell’antica San Pietro. Nel 1940-57 furono condotti, per iniziativa di papa Pio XII, importanti lavori di scavo e di sistemazione: abbassato il pavimento di quasi un metro, fu creato un nuovo ingresso e si aggiunsero 10 nuove sale (sei sono comprese nella visita alla Necropoli precostantiniana) per la custodia delle opere d’arte già esposte nel soppresso Museo Petriano o rinvenute negli ultimi scavi; nel corso di questi fu messo in luce il piano della basilica costantiniana, che risultò fondata non sui resti del circo di Caligola e di Nerone, né sulle antiche Vie Aurelia o Cornelia, come si riteneva, ma direttamente sul terreno vergine del pendio del colle, dov’era una necropoli (la Necropoli precostantiniana).
ORARI E INDIRIZZI:
Basilica di San Pietro (Città del Vaticano) - Le Sacre Grotte sono aperte tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 17.30 ottobre/marzo; dalle ore 8:00 alle ore 18:00 aprile/settembre
COME ARRIVARCI:
METRO A (fermata OTTAVIANO) - BUS 34, 46, 64, 98, 190F, 881, 916, 916F, 982, N5, N15, N20 (fermata CAVALLEGGERI/SAN PIETRO) 590 (fermata RISORGIMENTO) 23, 492, N11 (fermata RISORGIMENTO/PORTA ANGELICA) 23, 49, 492, 982, 990, N10 (fermata CRESCENZIO/RISORGIMENTO) 32, 81 (Fermata RISORGIMENTO) - TRAM 19 (fermata RISORGIMENTO/SAN PIETRO) - FL3, FL5 (Stazione ROMA SAN PIETRO)
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LE GROTTE NUOVE: Si scenda dal Pilastro di San Longino, una scala, ai piedi della quale s’incontra la cappella di San Longino. A destra si apre la Cappella dei Patroni d’Europa, i Santissimi Benedetto, Cirillo e Metodio, con la Madonna in trono e angeli dalla “porta Iudicii” dell’antica basilica, della scuola di Jacopo Torriti (fine secolo XIII). Dopo la Cappella Polacca, dedicata alla Madonna di Czestochowa (1958), e quella irlandese, o di San Colombano, si continua nel corridoio che conduce alla Cappella di Sant’Elena, sotto il rispettivo pilastro della cupola; la precedono, sulla parete sinistra, una lunetta con la testa di Sant’Andrea sorretta da due angeli (Isaia da Pisa, 1463) e, su quella destra, la prima delle statue di apostoli disposte da qui in avanti entro nicchie, attribuite a Matteo del Pollaiolo, Giovanni Dalmata e Mino da Fiesole. A metà del peribolo, a sinistra, si apre la Cappella di San Pietro, o Clementina, riccamente ornata sotto Clemente VIII con rivestimenti marmorei; gli stucchi sono attribuiti a G.B. Maini; l’altare, il più vicino alla tomba di San Pietro, è rivestito di malachite e ne contiene uno in muratura del secolo VI. La fronteggia il sacello con il sepolcro marmoreo di Pio XII; sopra, Madonna col Bambino, affresco del secolo XV. Si continua nel corridoio che porta alla cappella di Santa Veronica, sotto il corrispondente pilastro della cupola, e alla Cappella della Madonna della Bocciata (all’altare Madonna col Bambino) affresco trecentesco del pittore romano Pietro Cavallini, così chiamata per il gonfiore sul volto, che secondo un’antica leggenda avrebbe sanguinato dopo che un soldato ubriaco, avendo perso al gioco delle bocce, ne avrebbe scagliata una contro l’immagine sacra. Seguono, lungo la parete destra: l’arco della Cappella della Madonna delle Febbri, con affresco quattrocentesco della Madonna col Bambino; un mosaico (secolo VIII) della Madonna in trono col Bambino e due oranti (forse Costantino e Sant’Elena), e ai lati due rilievi del XI (San Bartolomeo e San Giovanni); la Cappella di Sant’Andrea, sotto il rispettivo pilastro della cupola.
LE GROTTE VECCHIE: A destra dell’altare di testata della navata sinistra (con lastra rappresentante un tabernacolo fiancheggiato da due angeli, secolo XV), tomba di Benedetto XII.
La navata sinistra accoglie: sepolcro di Pio XI, di marmo di Candoglia, con figura giacente di Giannino Castiglioni; tomba del cardinale Merry del Val; tomba degli ultimi Stuart; tomba di Innocenzo XIII con sarcofago antico strigilato; tomba di Urbano VI, sarcofago paleocristiano riscolpito sul davanti col papa che riceva le chiavi da San Pietro e figura giacente; sarcofago paleocristiano del secolo V, già usato per la tomba di Pio III; tomba di Adriano IV, bel sarcofago con coperchio di granito rosso (secolo III); tomba di Gregorio V, sarcofago paleocristiano del IV secolo con raffigurazioni relative ai Ss. Pietro e Paolo (in sette scomparti, e lapide con iscrizione del X secolo attestante l’uso del volgare italiano); all’inizio della navata, mosaico del X secolo con Cristo tra Ss. Pietro e Paolo, tomba di Giulio III e tomba dell’imperatore Ottone II, sarcofago paleocristiano strigilato. Dalla testata della navata centrale è visibile la confessione della basilica; ai lati dell’arco che l’inquadra, due angeli (reggicortina di Arnolfo di Cambio dalla tomba di Bonifacio VIII; in fondo, la nicchia dei Pallii, con la “tomba di San Pietro” e un mosaico del Redentore. All’altare di testata della navata destra, Madonna (detta “degli Orsini”) in trono col Bambino tra i Ss. Pietro e Paolo e le figurette di Eugenio IV e del cardinale Pietro Barbo oranti di Isaia da Pisa; a sinistra, tomba di Pio VI, semplice sarcofago paleocristiano, sormontato da coperchio (secolo IV) con le raffigurazioni di Giuseppe venduto e dell’Adorazione dei Magi (notare la croce latina dietro il trono di Maria). Discendendo la navata a sinistra, tomba della regina Cristina di Svezia (1689); a destra, tomba di Carlotta di Savoia Lusignano regina di Cipro (1487), seguita dalla tomba di Benedetto XI con la figura giacente, bronzo di Giulio Barbieri; la fronteggia la tomba di Innocenzo IX. Seguono a sinistra, la tomba di Marcello II, sarcofago paleocristiano del IV secolo con il Salvatore tra i Ss. Pietro e Paolo e ai lati le figure dei coniugi che vi erano sepolti; a destra, la tomba di Giovanni Paolo I, fiancheggiata da due angeli del ‘400; ancora a sinistra, la tomba di Paolo VI: sopra, Madonna col Bambino e due angeli del secolo XV. Nella Sala delle Iscrizioni: raccolta di epigrafi sepolcrali pagane, paleocristiane e medievali fino al secolo XIV, e altre relative alla basilica. Di particolare rilevanza, anche, i frammenti di un portale dell’antica basilica, detto di Sant’Apollinare, rinvenuto in occasione del restauro (1935-38) dei pilastri dell’attuale; recano tondi con busti di Cristo e di San Pietro, tra meandri vegetali popolati di uccelli e piccoli animali. Nel tratto restante della navata di destra si trovano, oltre alla tomba di Innocenzo VII con la figura sul coperchio composta entro la nicchia di un’edicola rinascimentale, la tomba di Niccolò V, la tomba di Bonifacio VIII, con la figura giacente del pontefice su ricca urna drappeggiata (parte del monumento eseguito da Arnolfo di Cambio), e la tomba di Niccolò III, sarcofago paleocristiano del IV secolo con figurazioni bibliche entro scomparti ad arcatelle. Nella navata mediana, statua di Pio VI orante, opera di Antonio Canova finita, per la morte dell’artista, da Adamo Tadolini (1821-22).
Nel corridoio di uscita, frammenti di colonne e di murature della basilica costantiniana. Inoltre: all’inizio, altare con un affresco (Madonna) attribuito a Lippo Memmi, entro cornice marmorea rinascimentale (1486), e ai lati quattro dottori della Chiesa latina, rilievi della maniera di Isaia da Pisa; a destra, tomba di Callisto III con sopra Cristo sofferente, elegante formella a fondo prospettico del Maestro del Paliotto dei Dottori (metà secolo XV); in fondo, statua di San Pietro seduto in cattedra, già nel portico dell’antica basilica, originale del III secolo di un filosofo o retore, con la testa e le mani sostituite posteriormente; ha di fronte lastre marmoree del secolo I, con decorazioni di foglie d’acanto e floreale racchiudente graziose figurine e animali, provenienti dall’oratorio di Giovanni VII dell’antica basilica.
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Basilica di San Pietro (Città del Vaticano) - Le Sacre Grotte sono aperte tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 17.30 ottobre/marzo; dalle ore 8:00 alle ore 18:00 aprile/settembre
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METRO A (fermata OTTAVIANO) - BUS 34, 46, 64, 98, 190F, 881, 916, 916F, 982, N5, N15, N20 (fermata CAVALLEGGERI/SAN PIETRO) 590 (fermata RISORGIMENTO) 23, 492, N11 (fermata RISORGIMENTO/PORTA ANGELICA) 23, 49, 492, 982, 990, N10 (fermata CRESCENZIO/RISORGIMENTO) 32, 81 (Fermata RISORGIMENTO) - TRAM 19 (fermata RISORGIMENTO/SAN PIETRO) - FL3, FL5 (Stazione ROMA SAN PIETRO)
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LA NECROPOLI PRECOSTANTINIANA: comprende la visita delle sei salette parte delle Sacre Grotte Vaticane. Nella 1/a saletta, lastre tombali, tra cui quelle di Pietro Raimondo Zacosta, gran maestro dei Giovanniti (1467), con le mani sull’elsa della spada; in fondo, mezza figura di Benedetto XII, opera firmata di Paolo da Siena. Nella 2/a saletta, monumenti sepolcrali di cardinali e altre sculture; lastre tombali del cardinale Jean de Bilhères de Lagraulas (che commissionò a Michelangelo la Pietà vaticana) e del cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, nel 1503 papa Pio III, scolpita lui vivente e quindi priva della data di morte. Nella 3/a saletta, Cristo benedicente, superbo altorilievo probabilmente di Giovanni Dalmata. Nella 5/a saletta, tombe di cardinali e altre sculture, tra cui figure giacenti del cardinale Pietro Fonseca (1422) di Paolo Taccone, e del cardinale Berardo Eroli (1479) del Dalmata. Nella 6/a saletta, sarcofagi paleocristiani uno, del secolo IV, con la fronte divisa da colonnine in sette scomparti (scene bibliche) e nel lato, appartenente ad altro sarcofago, Negazione di San Pietro (negli sfondi, chiese basilicali romane per la prima volta raffigurate); nel sarcofago di Anicio Petronio Probo (fra 386 e 395), la fronte e i fianchi mostrano una successione di arcatelle su colonnine a spirale entro cui, nel mezzo, è il Salvatore con croce gemmata tra i Ss. Pietro e Paolo, ai lati, apostoli e santi. La Necropoli precostantiniana è un’area cemeteriale pagana ipogea, sviluppatasi tra fine I e IV secolo, all’estremità ovest della quale si trova la “tomba di San Pietro”, qui sotterrato prima della formazione della necropoli stessa, nella quale sono presenti alcune sepolture cristiane. È Costituita da un seguito di mausolei in muratura, ottimamente conservati, allineati lungo un “iter” o piccola strada, ciascuno appartenente a una famiglia, il nome della quale è in molti casi ricordato dalla lapide dedicatoria posta sopra la porta di ingresso; gli interni sono vivamente decorati con affreschi e stucchi e recano alle pareti nicchie per le urne delle ceneri e arcosoli per la sepoltura. Tra i mausolei più notevoli: quello dei Caetennii; quello dei Giulii, trasformato da pagano in cristiano, con una decorazione musiva, in buona parte intatta, nella quale è rappresentato Cristo-Helios (dio Sole), il Buon Pastore, Giona riportato a terra dal mostro marino, il Pescatore allusivo a San Pietro. Numerosi i sarcofagi del II, III e IV secolo con scene varie, nelle quali predomina la figura di Dioniso-Bacco. In corrispondenza del sito su cui sorge l’attuale altare della confessione della basilica, si apre un modesto spiazzo, detto “Campo P”, limitato a ovest da un muro con intonaco rosso. Addossato a questo muro si trova un semplice monumento formato da due nicchie sovrapposte, separate da una lastra di marmo sorretta da colonnine; risale al secolo II, ma fu abbellito nel III e nel IV secolo e segna il luogo individuato come sepoltura originaria di San Pietro.
ORARI E INDIRIZZI:
Basilica di San Pietro (Città del Vaticano) - Per visitare la Necropoli bisogna prenotarsi presso la Fabbrica di San Pietro, Ufficio Scavi - Per informazioni Tel. 06.69885318
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METRO A (fermata OTTAVIANO) - BUS 34, 46, 64, 98, 190F, 881, 916, 916F, 982, N5, N15, N20 (fermata CAVALLEGGERI/SAN PIETRO) 590 (fermata RISORGIMENTO) 23, 492, N11 (fermata RISORGIMENTO/PORTA ANGELICA) 23, 49, 492, 982, 990, N10 (fermata CRESCENZIO/RISORGIMENTO) 32, 81 (Fermata RISORGIMENTO) - TRAM 19 (fermata RISORGIMENTO/SAN PIETRO) - FL3, FL5 (Stazione ROMA SAN PIETRO)
LINK ESTERNI:
Ufficio Scavi Fabbrica di San Pietro
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