Castro Pretorio è il XVIII rione di Roma, il nome deriva da Castra Praetoria, le caserme della guardia pretoriana costruite da Tiberio tra il 21 ed il 23 d.C. A quel tempo una parte del rione era mal frequentato e funebre poiché qui vi era il “Campus Sceleratus” (scoperto nel 1871 durante gli scavi del Palazzo delle Finanze) dove venivano sepolte vive le Vestali che avevano mancato alla fede giurata. Era un vasto appezzamento di terra subito fuori Porta Collina (i resti della porta furono demoliti a causa della costruzione del Palazzo delle Finanze). Tra il 298 e il 306 d.C., nella zona tra piazza della Repubblica, piazza dei Cinquecento, via Volturno e via XX Settembre, furono costruite le Terme di Diocleziano i cui resti sono ancora oggi ben visibili in via Cernaia e piazza dei Cinquecento, servivano i popolosi quartieri del Quirinale, Viminale ed Esquilino. Le terme smisero di funzionare nel 537 a causa del taglio degli acquedotti avvenuto durante la guerra gotica. Nella zona di piazza dei Cinquecento vi era anche l'Aggere Serviano, un argine difensivo ottenuto ammassando del terreno a sostegno delle Mura Serviane, situato nei pressi della scomparsa Porta Viminale, i cui resti ancora giacciono dinanzi alla stazione Termini. Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente Roma cominciò a spopolarsi e la zona, divenuta periferica, insicura e anche priva d'acqua, fu tra le prime ad essere abbandonata. Nel Cinquecento il rione subì lavori di rinnovamento grazie a papa Pio IV che aprì la Strada Pia (l’attuale via XX Settembre) e la costruzione di Porta Pia. Michelangelo fu incaricato da papa Paolo III Farnese di costruire la chiesa di Santa Maria degli Angeli utilizzando, sia per la per chiesa che per il convento, una parte di ciò che restava delle Terme di Diocleziano. Ma il vero promotore dell’urbanizzazione rinascimentale del rione lo si deve a papa Sisto V che costruì la Strada Felice (l’odierna via Sistina, via delle Quattro Fontane e Via Agostino Depretis), due chilometri di rettilineo fra l'obelisco di Trinità dei Monti e l’obelisco dell’Esquilino). A fine Ottocento nel rione sorsero numerosi cantieri per la costruzione di palazzoni ministeriali di stile umbertino lungo la via XX Settembre, come il ministero del Tesoro e quello della Difesa, vennero aperte grandi arterie come via Nazionale e via Cavour, nonché la grande piazza dell'Indipendenza e la monumentale piazza della Repubblica con la fontana delle Naiadi, una delle più grandi di Roma, e i due grandi palazzi sabaudi porticati ai lati che ricalcano l'Esedra delle Terme. Nello stesso periodo risalgono lussuose strutture alberghiere come l'Albergo Quirinale e il Grand Hotel ed anche un signorile teatro, il Costanzi, oggi conosciuto come Teatro dell’Opera (1874-1880). Tra il 1883 e il 1886 sorse il palazzo Massimo alle Terme, sede a quel tempo del Collegio Massimo ed attualmente del Museo Nazionale Romano. La parte più importante del rione, quella più "internazionale" per via del grande flusso di turisti provenienti dalla vicina stazione Termini, è ovviamente piazza della Repubblica, in origine denominato come piazza dell’Esedra, importante snodo tra la stazione Termini e il centro storico.
Il rione Catro Pretorio confina con:
R.I/Monti,
R.II/Trevi,
R.XV/Esquilino,
R.XVII/Sallustiano,
Q.IV/Salario,
Q.V/Nomentano e
Q.VI/Tiburtino.