Rione Celio

(immagine di Google Maps)

Rione Celio

il Celio è il XIX rione di Roma, il nome è legato alla leggenda della conquista del colle da parte dell’etrusco Celio Vibenna, corrisponde alla II regione augustea, formata dalle alture del “Caelius” propriamente detto (l’area del parco del Celio e di villa Celimontana), del “Caeliolus” (la zona della chiesa dei Ss. Quattro Coronati) e della “Succusa” tra i due. Nelle mura Serviane, delle quali si ignora il tracciato nella zona, si aprivano le porte Celimontana (da cui partiva l’omonima via), Querquetulana (punto d’avvio dell’antica via Tuscolana) e Capena, che segnava l’inizio della romana Via Appia. Il colle, alimentato da numerosi acquedotti, fu occupato da poche ma ricche abitazioni (casa dei Simmaci), da templi, del Divo Claudio, di Ercole Vincitore, di Minerva Capta, ed edifici pubblici, “Macellum Magnum”, “Castra Peregrina”, “Lupanaria”, alcuni con funzioni ausiliarie ai giochi che si svolgevano nel Colosseo, i “Ludi” (caserme dei gladiatori), l’ “Armamentarium” (arsenale), il “Saniarium” (ospedale) e lo “Spoliarium” (obitorio); la zona compresa tra le antiche Vie Appia e Latina, inizialmente esterne al pomerio e ricca di sepolture, fu inclusa nella città solo con l’erezione delle mura Aureliane. Con la fine dell’Impero, e per tutto il Medioevo e il Rinascimento, il colle si spopolò (le uniche presenza furono alcuni tra i più antichi luoghi di culto cristiani, le ville e le cosiddette vigne, cioè piccole tenute agricole), mantenendo fino al 1870 un aspetto quasi rurale, mentre la fascia lungo via di San Giovanni in Laterano, e la decisione (1885) di far sorgere sul colle l’Ospedale militare pose fine alla possibilità di conservare uno degli ambienti più suggestivi di Roma; la destinazione a parchi pubblici permise la salvaguardia di villa Celimontana (1928) e dell’ex vigna Cornovaglia (1929), anche se pesanti furono le manomissioni per l’allargamento di via della Navicella (1931) e della medievale via della Ferratella in Laterano (creazione dell’asse via Druso/via dell’Amba Aradam, 1932), e per l’apertura della via dei Trionfi (ora di San Gregorio, 1933). L’itinerario, che si sviluppa in una parte di città non ancora totalmente snaturata dagli interventi edilizi e compromessa dal traffico automobilistico, è scandito dalle chiese che nel tempo si sono concentrate sul colle (tra le altre, quelle di Santo Stefano Rotondo e dei Ss. Giovanni e Paolo) e da quelle dei Ss. Nereo e Achilleo e di San Giovanni a Porta Latina; ma annovera anche alcune testimonianze di età romana, tra le quali spicca il sepolcro degli Scipioni.
Il rione Celio confina con: R.I/Monti, R.X/Campitelli, R.XII/Ripa, R.XXI/San Saba e Q.IX/Appio Latino.

DA VEDERE:

COLOSSEO: (Piazza del Colosseo). L’Anfiteatro Flavio è universalmente noto come il Colosseo (questo nome risale però al Medioevo) ed è il monumento più grande della romanità giuntoci, nonché il “simbolo dell’eternità di Roma”. Fu Vespasiano a decidere la costruzione, nell’area occupata da un lago artificiale annesso alla Domus...

ARCO DI COSTANTINO: (Via di San Gregorio). L’Arco di Costantino, sull’angolo sudovest della piazza del Colosseo, a segnare l’inizio dell’antica via dei Trionfi (l’attuale via di San Gregorio), è il più grande e meglio conservato tra quelli antichi a Roma, che il Senato e il Popolo fecero erigere nel 315 per il decennale...

PARCO DEL CELIO: (Salita di San Gregorio). Via Claudia, che dall’angolo sudest di piazza del Colosseo risale le pendici del Celio, lascia subito a destra l’ingresso al Parco del Celio, sorto sulla cinquecentesca vigna Cornovaglia prima del 1829 e ampliato da papa Gregorio XVI. Vi si accede tramite una scalinata che, dalla salita...

BASILICA HILARIANA: (Salita della Sanità Militare). La basilica Hilariana, è un’antica basilica romana costruita verso la metà del II secolo, ed è situata dove oggi si trova il cortile interno dell’Ospedale Militare del Celio. Il complesso della basilica, già parzialmente identificato nel 1889, fu scavato su larga scala solo tra il 1987 e il...

BASILICA SANTI QUATTRO CORONATI: (Via dei Santi Quattro, 20). La basilica dei Ss. Quattro Coronati, dedicata ai soldati Severo, Severiano, Carpoforo e Vittorino martirizzati perché si erano rifiutati di adorare la statua di Esculapio (un’altra versione attesta cinque scultori dalmati uccisi da Diocleziano perché non avevano voluto...

BASILICA SANTA MARIA IN DOMNICA: (Via della Navicella, 10). La basilica di Santa Maria in Domnica, nota anche come Santa Maria alla navicella, in riferimento alla scultura romana di una nave posta già in antichità nella piazzetta di fronte alla chiesa e trasformata in una fontana da papa Leone X, è così detta dal nome...

VILLA CELIMONTANA: (Via della Navicella, 12). A sinistra della basilica di Santa Maria in Domnica, un “portale” (1615) immette nella Villa Celimontana, acquistata nel 1553 dai Mattei e sistemata dopo il 1581, e dal 1928, ceduta al Comune di Roma, è stata adibita a parco pubblico. In fondo al viale d’ingresso si erge il “Casino”...

CHIESA SAN TOMMASO IN FORMIS: (Via di San Paolo della Croce 10). La chiesa di San Tommaso in Formis, ex abbazia benedettina, sorge presso l’Arco di Dolabella, e deve il sul appellativo “formis” al vicino “Acquedotto Claudio”. La struttura esterna, in laterizi, di stile romanico, fa ipotizzare che la chiesa originaria sia stata...

BASILICA SANTI GIOVANNI E PAOLO: (Piazza dei Santi Giovanni e Paolo, 13). La basilica dei Santi Giovanni e Paolo, su un “titulus” formatosi nella casa di due ufficiali di Costantino martirizzati nel 362, venne eretta nel 398 dal senatore Bizante e da suo figlio Pammachio sul sito di un edificio, venne danneggiata da Alarico nel 410...

CHIESA SAN GREGORIO MAGNO AL CELIO: (Piazza di San Gregorio, 1). La chiesa di San Gregorio Magno al Celio, sorta nel Medioevo sul luogo della casa dove il santo aveva istituito nel 575 un monastero dedicato a Sant’Andrea e rinnovata all’esterno da Giovanni Battista Soria (1629-1633) e nell’interno da Francesco Ferrari...

ORATORI DEL CELIO: (Piazza di San Gregorio, 2). Per una cancellata a sinistra della scalinata della chiesa di San Gregorio Magno si accede a un pittoresco slargo con cipressi (già cimitero dei Benedettini), in fondo al quale sono i tre luoghi di culto sistemati a inizi ‘600 dal cardinale Cesare Baronio: Sant’Andrea, Santa Barbara e...

BASILICA SAN SISTO VECCHIO: (Piazza Numa Pompilio, 8). La basilica di San Sisto Vecchio, nota già dal IV-V secolo e registrata nei documenti come “titulus Crescentianae”, fu ricostruita al tempo di papa Innocenzo III e donata nel 1219 a San Domenico, che qui ebbe il suo primo convento romano (al 1222 risale il monastero)...

CASA MUSEO ALBERTO SORDI: (Via Druso, 45). La “Casa Museo Alberto Sordi” per conoscere l’attore romano, un viaggio alla scoperta dell’artista e dell’uomo, un suo ritratto in tutti i suoi risvolti e le possibili sfaccettature. Nato nel rione romano di Trastevere (15 giugno 1920), è stato uno dei più grandi interpreti del cinema italiano...

ORATORIO DEI SETTE DORMIENTI: (Via di Porta San Sebastiano, 7). Nei pressi del parco degli Scipioni, vi è l’oratorio dei Sette Dormienti, una piccola chiesetta edificata nel XII secolo all’interno di un casale della vigna del principe Pallavicini. Menzionato nel cosiddetto Catalogo di Torino del 1320 come oratorio di san Gabriele...

CHIESA SAN GIOVANNI A PORTA LATINA: (Via di Porta Latina, 17). La chiesa di San Giovanni a Porta Latina, fu eretta nel V secolo ma più volte trasformata fino ai restauri che hanno ripristinato le forme medievali. La facciata, aperta in alto da tre finestre centinate, è preceduta da un portico, a cinque arcate su colonne in marmo...

PARCO DEGLI SCIPIONI: (Via di Porta Latina, 10). Il Parco degli Scipioni, su progetto di Raffaele de Vico (1929-1931), un lungo viale centrale che parte dall’ingresso di via di Porta Latina, alberi ad alto fusto (pini e cipressi), e piante mediterranee (lecci, allori e mirti), fiancheggiano resti archeologici, due importanti...

ORATORIO SAN GIOVANNI IN OLEO: (Via di Porta Latina). Poco prima di Porta Latina è l’ oratorio di San Giovanni in Oleo cioè “nell’olio”, forse un “martyrium” sorto nel V secolo nel luogo dove il santo sarebbe stato immerso in una caldaia di olio bollente uscendone illeso. Rinnovato al tempo di papa Giulio II da Baldassarre...

PORTA LATINA: (Via di Porta Latina / Viale delle Mura Latine). Porta Latina, all’imbocco dell’omonima via, edificata nel III secolo d.C., è una delle più belle e integre, con i caratteri originali romani perfettamente conservati, affiancata da due torri a pianta semicircolare fornite di feritoie. Era la strada che portava fino a Capua...

PORTA SAN SEBASTIANO: (Via di Porta San Sebastiano, 18). Porta San Sebastiano, la più grande e preservata della cerchia aureliana, ospita il Museo delle Mura di Roma. Il nome attuale, che sostituì l’antica denominazione di porta Appia derivata dalla via Appia Antica che ne usciva, è dovuto alla basilica omonima cui la strada...

ARCO DI DRUSO: (Via di Porta San Sebastiano, 13/A). Il cosiddetto Arco di Druso, situato di fronte alla Porta San Sebastiano, fu costruito negli anni 211-216 d.C. con lo scopo di sostenere l’acquedotto Antoniniano che alimentava le Terme di Caracalla. In seguito venne riutilizzato come controporta a delimitare la corte fortificata..

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