Borgo è il XIV rione di Roma, occupa parte del romano “Ager Vaticanus”, il territorio suburbano la cui viabilità antica, con la via Cornelia, presentava, come l’odierna, un orientamento est-ovest. Vi ebbe vasti possedimenti Agrippina, alla cui villa era forse annesso il circo (costruito dal figlio Caligola e completato da Nerone) dove subì il martirio San Pietro (su questa sepoltura Costantino iniziò intorno al 320 la costruzione della Basilica Vaticana). Il mausoleo di Adriano polo destinato a condizionare lo sviluppo del rione e della città stessa. Nonostante l’area fosse esterna alle mura Aureliane, i pellegrinaggi sempre più numerosi sulla tomba dell’apostolo determinarono la nascita di un insediamento stabile, cui diedero impulso le colonie di pellegrini nordici organizzate tra il VII e VIII secolo in comunità autonome, dette “scholae” (le maggiori furono quelle dei Sassoni, dei Longobardi, dei Franchi e dei Frisoni), che convogliavano le offerte dai paesi d’origine, garantivano protezione agli edifici sacri, avevano proprie chiese, cimiteri e ambienti per l’assistenza dei connazionali; del loro contributo alla formazione di Borgo, configuratosi come abitato a sé stante, rimane traccia nel toponimo, derivato dal gotico “burg”. Dopo che San Pietro fu saccheggiata nell’846 dai Saraceni, Leone IV recinse la basilica e l’agglomerato con una cinta muraria compiuta nell’852, delimitando la Città Leonina. Nel Medioevo era già consolidato un tessuto urbano strutturato intorno a due arterie principali: un lungo porticato (“Portica”) che da ponte Sant’Angelo conduceva a San Pietro ricalcando la romana via Cornelia e, più a sud, il borgo dei Sassoni (poi Santo Spirito). Dopo la cattività avignonese e il definitivo stabilirsi dei pontefici in Vaticano, iniziò la formazione di una cittadella papale adeguatamente rappresentativa e militarmente protetta da Castel Sant’Angelo. Niccolò V (metà Quattrocento), insieme al rifacimento della basilica di San Pietro, progettò un generale riassetto di Borgo, ma solo con Alessandro VI, per il giubileo del 1500, venne aperta una nuova strada in asse con l’ingresso al Palazzo Vaticano, borgo Alessandrino (poi detto Nuovo, mentre la “Portica” divenne borgo Vecchio); entrambi i pontefici restaurarono le mura Leonine. Fu il periodo di massimo splendore, che vide sorgere ricche dimore cardinalizie. Dopo il sacco di Roma del 1527 e la minaccia di invasione turche, Paolo III iniziò il rafforzamento della cinta muraria (in particolare dalla “porta Turrionis”, poi porta Cavalleggeri, demolita per aprire l’odierno, omonimo largo, al Tevere), proseguito dai successori e in particolare da Pio IV che ampliò la Città Leonina con un nuovo recinto a nord, creando il borgo Pio. Divenuto nel 1586 il XIV rione di Roma (con amministrazione tuttavia dipendente dalla Camera Apostolica), dopo le demolizione di metà Seicento per la realizzazione del porticato di San Pietro e dello slargo antistante, Borgo non subì altri rilevanti interventi urbanistici per oltre due secoli. A fine Ottocento, con l’edificazione del quartiere Prati scomparvero le mura di Pio IV a nord, ma il tessuto del rione rimase intatto fino al secondo quarto del Novecento, quando demolizioni e rifacimenti a più riprese sconvolsero circa metà della sua superficie e in particolare l’area della Città Leonina per l’apertura di via della Conciliazione. Momento centrale dell’itinerario è la splendida architettura e il museo di Castel Sant’Angelo, ma non mancano altri aspetti interessanti ed eterogenei: l’ospedale di Santo Spirito in Sassia, testimonianza delle “schlae” altomedievali; la retorica via della Conciliazione dove permangono, seppur in vario modo ‘manomessi’, importanti edifici rinascimentali; il raccolto e popolare borgo Pio.
Il rione Borgo confina con:
(Vaticano) Piazza San Pietro,
R.XIII/Trastevere,
R.XXII/Prati,
Q.XIII/Aurelio e
Tevere.