San Saba è il XXI rione di Roma, detto piccolo Aventino, prende il nome dal monastero e relativa chiesa. La tradizione vuole che Santa Silvia, madre di Gregorio Magno, abbia qui avuto una casa con un oratorio e che fosse qui il primitivo monastero dedicato a San Saba, capo del monachesimo orientale; il primo dato certo riguardante l’insediamento paleocristiano è il 768, quando vi venne imprigionato il falso papa Costantino. Il monastero, assegnato ai Cluniacensi nel XIII, passò poi ai canonici regolare, quindi ai Cistercensi e infine fu da Gregorio XIII affidato al Collegio Germanico Ungarico, retto dai Gesuiti che lo tengono ancora oggi.
Il complesso ICP (Istituto Case Popolari) San Saba: la retrostante piazza Bernini costituisce il centro dell’intervento, progettato dall’architetto Quadrio Pirani tra il 1907 e il 1923, di alta qualità abitativa, e di livello formale insolito in edifici popolari, destinati alla piccola borghesia impiegatizia, grazie alla bassa densità insediativa e all’adozione di tipologie contenute. La finitura laterizia, che rimanda alle vicine mura Aureliane e alla chiesa, unita ad altri materiali della tradizione (travertino, tufo, intonaco grezzo, stucco), concorre alla varietà delle soluzioni di facciata, i cui motivi decorativi sono coerenti con la struttura; il pendio a sud-est verso viale Giotto riduce inoltre l’incidenza volumetrica delle costruzioni, che hanno altezze variabili e corti interne articolate, dove rampe e scale raccordano le diverse quote. Le strade del rione ebbero nomi di grandi architetti: Bernini, Borromini, Baccio Pontelli, Palladio, Pirro Ligorio e Bramante, vie tranquille, larghe e alberate attorno a una bella e accogliente piazza (Bernini), cuore pulsante del rione. Dal piazzale antistante alla chiesa si scende in viale Guido Baccelli avendo di fronte un’esedra delle terme di Caracalla, che si costeggiano lungo via Antonina fino a sboccare in viale delle Terme di Caracalla, segmento urbano della romana Via Appia e asse portante del parco di Porta Capena: questo sorge sull’area della passeggiata archeologica creata nel 1887-1914, per iniziativa dell’allora ministro dell’Istruzione Guido Baccelli, con lo scopo di collegare in un unico parco i monumenti archeologici da piazza Venezia all’Appia Antica e impedirne la manomissione; i viali, recintati e riservati al pubblico passeggio, furono trasformati nel 1940 in arterie di traffico per l’apertura della via Imperiale (l’attuale Cristoforo Colombo).
Il rione San Saba confina con:
R.XII/Ripa,
R.XIX/Celio,
R.XX/Testaccio,
Q.X/Ostiense e
Q.XX/Ardeatino.