La basilica di San Sebastiano fuori le Mura fu eretta là ove, secondo la tradizione, erano custoditi i corpi degli apostoli Pietro e Paolo, qui trasferiti nel 258 dalle Vie Cornelia e Ostiense in epoca di persecuzione e ritornati nei siti originari quando furono edificate le basiliche a loro dedicate; nel 297-305, con la deposizione del corpo di San Sebastiano vittima delle persecuzioni di Diocleziano, si sviluppò il cimitero cristiano sul quale sorse nella prima metà del IV secolo la “basilica Apostolorum”, oggi ricordata con il nome del santo narbonese. Il luogo di culto, in origine a tre navate, venne fatto ricostruire dal cardinale Scipione Borghese: i lavori, affidati a Flaminio Ponzio, iniziarono nel 1608 e furono portati a termine da Giovanni Vasanzio. La facciata, compiuta da quest’ultimo nel 1613, è costituita da un portico a tre archi su colonne ioniche binate di granito (provenienti dall’edificio originario), la cui partitura è ripresa dalle paraste laterizie dell’ordine superiore inquadranti tre finestre a timpano curvilineo, e dal timpano di coronamento. L’interno, dal disegno altrettanto semplice e rigoroso, è una solenne navata unica scandita sui lati da tre arcate inquadrate da coppie di paraste. Il soffitto ligneo, su disegno di Giovanni Vasanzio, conserva la figura di San Sebastiano e gli stemmi del cardinale Scipione e di papa Gregorio XVI che lo restaurò. La cappella delle Reliquie (1625) accoglie le impronte ritenuto dei piedi di Gesù relative all’episodio del “Domine quo vadis?”, una delle frecce che colpirono San Sebastiano e la colonna cui fu legato. La Cappella Albani, costruita nel 1706-1712, su disegno di Carlo Maratta, da Alessandro Specchi, Filippo Barigioni e Carlo Fontana per ordine di papa Clemente XI e dedicata a San Fabiano papa: cancellata in bronzo e ferro battuto (1714), sull’altare, San Fabiano con angeli, statua di Francesco Papaleo (1712, suoi i putti); a destra il Santo battezza Filippo l’Arabo di Pier Leone Ghezzi; a sinistra il Santo eletto papa di Giuseppe Passeri. All’altare maggiore, nell’edicola con quattro colonne di verde antico del Ponzio (1610-1612), Crocifissione, affresco di Innocenzo Tacconi (1609-1614); ai lati busti dei Ss. Pietro e Paolo di Nicolas Cordier. Nella 3/a cappella a sinistra: San Francesco attribuito a Girolamo Muziano. Nella 1/a cappella (di san Sebastiano), progettata da Ciro Ferri (1672), su modello di quella delle Reliquie, in asse con la sepoltura del santo nella catacomba: sotto l’altare, statua giacente del santo, capolavoro di Antonio Giorgetti (1671-1672) su disegno di Gian Lorenzo Bernini. Lapide, proveniente dalla catacomba, con elogio del martire Eutichio scritto da papa Damaso.
ORARI E INDIRIZZI:
Via Appia Antica, 136 - Aperto tutti i giorni da marzo a ottobre dalle ore 7:00 alle ore 18:30 e da novembre a febbraio dalle ore 8:30 alle ore 18:30 - Per informazioni Tel. 06.7808847
COME ARRIVARCI:
BUS 118 (fermata BASILICA SAN SEBASTIANO)
LINK ESTERNI:
Basilica di San Sebastiano fuori le Mura
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