La basilica di Santa Maria sopra Minerva, così chiamata dal tempio di Minerva Calcidica cui si credeva appartenessero i ruderi su cui sorge. Già delle monache greche di Campo Marzio e poi dei Domenicani, che occupano il convento almeno dal 1266 e dal 1275 la chiesa, fu riedificata dal 1280 e a metà ‘300, compiuta nelle strutture essenziali, aperta al culto. Circa un secolo dopo il cardinale Giovanni Torquemada fece coprire a volta la navata centrale (prima a capriate) riducendone l’altezza, quindi nel 1453 il conto Francesco Orsini fece terminare la facciata e la navata destra; nel XVI secolo Giuliano da Sangallo apportò cambiamenti alla zona del coro, mentre nel ‘600 Carlo Maderno ingrandì l’abside, rese a sesto pieno l’arco trionfale, rivestì l’interno con decorazioni barocche e modificò la facciata, in origine a guscio come quella della chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Nel 1848-1855 padre Girolamo Bianchedi eseguì l’infelice ripristino delle forme gotiche dell’interno. Il prospetto, diviso in tre campi da lesene e coronato da un disadorno cornicione, è aperto da tre portali: i laterali presentano lunette affrescate, il mediano (a timpano) è opera raffinata attribuita a Meo del Caprino; sopra i portali sono oculi circolari. Vi sono murate iscrizioni, stemmi (Orsini, di papa Pio V) e, presso l’angolo destro, targhe relative a piene del Tevere dal 1422 al 1870. Annesso alla basilica è il Chiostro, cui si accede dal n. 42 di piazza della Minerva, è l’unica parte del complesso conventuale ancora in possesso dei Domenicani; rifatto nel 1559 con architettura di Guidetto Guidetti, conserva affreschi del primo ‘600 e notevoli “tombe” quattrocentesche, fra cui quella del “cardinale Pietro Ferricci” attribuuita a Mino da Fiosele (1478). Dal chiostro si accede al piccolo Museo d’Arte sacra, che accoglie un prezioso affresco “Madonna col Bambino” dei primi del XIV secolo.
ORARI E INDIRIZZI:
Piazza della Minerva, 42 - Aperta da lunedì a venerdì dalle ore 7:00 alle ore 19:00, sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e dalle ore 15:30 alle ore 19:00, domenica dalle ore 8:00 alle ore 12:30 e dalle ore 15:30 alle ore 19:00 - Per informazioni Tel. 06.792257 / 06.6793926 / 06.69920384
COME ARRIVARCI:
BUS 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO) 30, 40, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata ARGENTINA) 62, 63, 83, 85, 119, 160, 492, 628 (fermata CORSO/MINGHETTI)
LINK ESTERNI:
Basilica Santa Maria sopra Minerva
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L’interno, alterato dalla minuziosa decorazione ottocentesca, è a tre navate, con volte a crociera su pilastri a sezione quadrilobata, transetto, profondo coro e due cappelle ai lati del presbiterio, sopra le quali sono “organi” di Ennio Bonifazi (1628); le “acquasantiere” con putti sono di Ottaviano Lazzeri (firma, 1638). A destra del portale mediano: [1] “Monumento funerario di Diotisalvi Neroni” (1482). [2] “Monumento funerario di Virginia Pucci Ridolfi” (1568).
NAVATA DESTRA
[3] “Monumento di Antonio Castalio” (1533). [4] Cappella Caffarelli: “San Luigi Bertrando” del Baciccia, sopra “San Domenico” di Cavalier d’Arpino, sulla volta, “scene della vita di San Domenico” di Gaspare Celio. [5] “Monumento con busto di Uberto Strozzi (1553) di Vincenzo de Rossi. [6] “San Rosa da Lima” di Lazzaro Baldi; alle pareti e sulla volta, “episodi della vita della santa”. [7] “Morte di San Pietro Martire” di Ventura Lamberti (1688); alle pareti, affreschi di Battista Franco; volta e sottarco affrescati da Girolamo Muziano. [8] “Annunciazione” di Antoniazzo Romano (1485); ai lati, i SS. Domenico e Giacinto” di Nicolò Stabia; volta a lunette di Cesare Nebbia; alla parete di sinistra, “tomba di Urbano VII” di Ambrogio Buonvicino (1613). [9] Cappella Aldobrandini, su disegno di Giacomo Della Porta (1600), di Carlo Maderno e Girolamo Rainaldi: sulla volta, “Trionfo della Croce”, affresco di Cherubino Alberti; sull’altare, “Istituzione dell’Eucarestia” di Federico Barocci (1594); ai lati, “Ss. Pietro e Paolo” di Camillo Mariani; alle pareti, “monumenti di Salvestro Aldobrandini (1558) e di “Lesa Dati” del Della Porta, con “statue giacenti dei defunti” di Nicolas Cordier, figure allegoriche “Carità” del Cordier, “Prudenza” di Ippolito Buzio, “Religione” del Mariani e “Giustizia" del Valsoldo; “angeli” del Mariani e di Stefano Maderno; nella nicchia in fondo a destra, “San Sebastiano” del Cordier, in quella a sinistra, “statua di Clemente VIII” del Buzio. [10] “Ss. Raimondo di Penafort e Paolo” di Nicolas Magny; a destra, “sepolcro del vescovo Giovanni de Coca” (1477) del Bregno, sul fondo un affresco “Cristo giudice fra due angeli” attribuito a Melozzo da Forlì e Antoniazzo Romano; a sinistra, “sepolcro del vescovo Benedetto Soranzo” (1495) della bottega del Bregno. [11] Affresco “Ss. Agata e Lucia” del Sermoneta.
TRANSETTO DESTRO
[12] “Sepolcro di Amerigo Strozzi” (1592) di Taddeo Landini. [13] Cappella del Crocifisso: “Crocifisso” ligneo del XV secolo. [14] Cappella Carafa: arcata d’ingresso attribuita a Mino da Fiesole, Verrocchio e Giuliano da Maiano; le figure dei “fanciulli” sono ascritte a Luigi Capponi; la decorazione ad affresco sull’altare, “Annunciazione con il cardinale Oliviero Carafa presentato dalla Vergine a San Tommaso”; alla parete di fondo, “Assunzione”; sulla parete destra, “Trionfo di San Tommaso” e “Miracoli del Crocifisso”; sulla volta, “sibille è di Filippo Lippi (1488-1493); sulla parete sinistra, “sepolcro di Paolo IV” (1559) su disegno di Pirro Ligorio, accanto è la cappella funebre del cardinale, decorata anch’essa da Lippi in collaborazione con Raffaellino del Garbo. [15] “Sepolcro di Guglielmo Durand” (1296) di Giovanni di Cosma (firma; suo il mosaico raffigurante la “Madonna in trono col Bambino”, “Ss. Domenico e Privato e il committente”). [16] Cappella Altieri: “San Pietro presenta alla Vergine cinque beati” di Carlo Maratta; nel lunettone di fondo, “Gloria della SS. Trinita”, affresco del Baciccia (1671-1672); busti di “Lorenzo e Giovanni Altieri” di Cosimo Fancelli. [17] Cappella Capranica: “Madonna col Bambino e i Ss. Domenico e Caterina da Siena” (XVI secolo); alle pareti, affreschi (“storie della vita della santa”) di Giovanni De Vecchi; nella volta, “Misteri del Rosario” di Marcello Venusti e “Coronazione di spine” di Carlo Saraceni; a destra “sepolcro del cardinale Domenico Capranica” (1470) di scuola del Bregno.
PRESBITERIO
[18] Il “Battista” di Giuseppe Obici (1858). [19] “Statua di Cristo risorto” di Michelangelo (1519-1521). [20] “Sarcofago di Santa Caterina da Siena” attribuito a Isaia da Pisa.
CORO
[21] “Monumento funebre di Clemente VII” e [22] “Monumento funebre di Leone X” di Antonio da Sangallo il Giovane. La statua di Clemente VII è di Nanni Baccio Bigio, quella di Leone X da Raffaello da Montelupo, i “profeti” e gli altorilievi di Baccio Bandinelli.
TRANSETTO SINISTRO
[23] “Tomba del cardinale Matteo Orsini” (1340); “tomba del cardinale Domenico Pimentel” su disegno di Bernini, eseguita da Ercola Ferrata (statua del cardinale) e Ercole Antonio Raggi (Carità, 1653); “tomba di Cinzia Rustici (1488); sulla porta in fondo, “tomba del cardinale Carlo Bonelli (1657) su disegno di Girolamo Rainaldi; “tomba Agapito Rustici (1482); “tomba del cardinale Michele Bonelli (1611) su disegno di Giacomo Della Porta; sul pavimento, “lastra tombale del Beato Angelico” (1455) di Isaia da Pisa. [24] Cappella Frangipane (già Maddaleni Capiferro): “Madonna col Bambino” della bottega dell’Angelico di Duccio o Mino da Fiesole, per il quale fu usato un “sarcofago” romano con “Ercole che atterra il leone”. [25] Sagrestia: “Vergine col Bambino e i Ss. Pietro e Paolo” del Venusti; alla parete d’ingresso, “I conclavi tenuti alla Minerva nel 1431 e 1447” di Giovanni Battista Speranza; sulla volta, “Gloria di San Domenico” di Giuseppe Puglia; sull’altare, “Crocifissione” attribuita ad Andrea Sacchi; nella vicina camera di Santa Caterina (1637), affreschi staccati di Antoniazzo Romano (1482-1483). [26] Cappella di San Domenico (Filippo Raguzzini): “Madonna e San Domenico” di Paolo De Matteis; a destra “monumento di Benedetto XIII (1730) di Carlo Marchionni (le statue del pontefice e della Purità sono di Pietro Bracci, L’Umiltà è di Bartolomeo Pincellotti). [27] Altare di San Giacinto: “Vergine appare al santo” di Ottavio Leoni. [28] “Monumento funebre di Andrea Bregno” attribuito a Luigi Capponi.
NAVATA SINISTRA
[29] “Madonna col Bambino e i due San Giovanni fanciulli” di Francesco Grassia (1670). [30] “Monumento funebre di Maria Raggi” di Bernini (1643). [31] “San Giacomo” del Venusti, “monumenti sepolcrali di “Maria Colonna Lante” (1840), “Carlotta” e “Livia Lante Della Rovere” di Pietro Tenerani (1870). [32] “San Vincenzo Ferreri al concilio di Costanza” di Bernardo Castello.
[33] “Tomba di Giovanni Vigevano” di Bernini (1630. [34] “Tomba De Amicis”, su disegno di Pietro da Cortona. [35] “Redentore” attribuito al Perugino; ai lati, San Sebastiano” di Michele Marini e “San Giovanni Battista” di Ambrogio Buonvicino; “sepolcri della famiglia Maffei” di scuola del Capponi. [36] Decorazione ad affresco di Francesco Nappi.
[37] “Busto di Girolamo Bottigelli” attribuito ad Andrea Sansovino. [38] A sinistra: “tomba di Francesco Tornabuoni (1480), tra le opere migliori di Mino da Fiesole; al di sopra, “tomba del cardinale Tebaldi” del Bregno e di Giovanni Damata (1466).
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