La basilica di Sant’Eustachio, fondata secondo la leggenda da Costantino sul luogo del martirio del santo; fu restaurata nel 1196, vide ricostruiti nel 1701-1706 la navata fra portico e crociera (Cesare Crovara e Giovanni Battista Contini) e nel 1724-1726 il transetto e l’abside (Antnio Canevari, Nicola Salvi e Giovanni Domenico Navone). La facciata, che è preceduta da un portico a colonne con possenti capitelli ionici, è coronata da una testa di cervo con croce nel trofeo, allusiva all’apparizione di Gesù al santo; a sinistra è il campanile (XII secolo), con bifore in parte murate. L’interno è ha navata unica e tre cappelle per lato comunicanti fra loro, opera di Cesare Corvara e Antonio Canevari. In controfacciata, la vetrata raffigurante la “Maddalena penitente”, realizzata da Gabriel e Louis Gesta di Tolosa (fine ‘800). Sul lato destro le cappelle dedicate alla Sacra Famiglia, all’Annunciazione e al Sacro Cuore di Gesù; sul lato sinistro le cappelle dedicate a San Giuliano Ospedaliere, a San Michele Arcangelo e al Cuore Immacolato di Maria. Un’altra cappella, del Crocifisso, è collocata sul lato sinistro dell’altare maggiore. La cappella più grande è quella di San Michele Arcangelo, opera di Alessandro Speroni (1716-1719); all’altare maggiore tre tele di Giovanni Bigatti raffiguranti, al centro “San Michele Arcangelo”, ai lati i santi “Raimondo Nonnato” e “Francesca Romana”; nelle pareti di destra e di sinistra due monumenti funebri, “Teresa Tognoli Canale” (morta nel 1807) e “Silvio Cavalleri”, segretario di Innocenzo XII, morto nel 1717. Nelle altre cappelle si possono ammirare opere di Pietro Gagliardi, Ottavio Lioni, Corrado Mezzana (autore della decorazione della cappella del Sacro Cuore di Gesù), Etienne de Lavallée, Tommaso Conca, Biagio Puccini, ed altri. Nella Cappella di San Giuliano Ospedaliere, a sinistra, dove si accede al Battistero, vetrata istoriata che rappresenta il “Battesimo di Gesù”; un’altra vetrata è posizionata nella Cappella del Sacro Cuore che rappresenta “i sette doni dello Spirito Santo” e l’ultima entrando nella cappella a destra, realizzate da Corrado Mezzana e Cesare Picchiarini (1936). L’altare maggiore, opera in bronzo e marmi policromi di Nicola Salvi (1739), è sormontato da un baldacchino di Ferdinando Fuga (1749). Tela d’altare “Martirio di Sant’Eustachio”, di Francesco Ferdinandi. La mensa dell’altare poggia su un’urna di porfido rosso, che contiene le reliquie del santo titolare della basilica e dei suoi familiari. Sulla cantoria lignea in controfacciata, decorata con intagli dorati e pilastrini dipinti a finto marmo, organo a canne, costruito da Johannes Conrad Werle nel 1767. E’ consuetudine che alle ore 12:30 di ogni giorno non festivo, la navata centrale della basilica si trasforma per incanto in ristorante, con tanto di sedie e tavoli da pranzo apparecchiati con cura dove un gruppo di volontari si prende cura di circa 140 “amici” poveri di ogni etnia e credo religioso, con situazioni difficili.
ORARI E INDIRIZZI:
Piazza di Sant’Eustachio - Aperta dalle ore 7:45 alle ore 12:00 e dalle ore 16:00 alle ore 20:00 (durante il mese di agosto la basilica, di norma, rimane chiusa) - Tel. 06.6865334
COME ARRIVARCI:
BUS 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO) 40, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata CORSO VITTORIO EMANUELE/ARGENTINA)
LINK ESTERNI:
Basilica di Sant'Eustachio
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