Basilica Santo Stefano Rotondo

(Basilica Santo Stefano Rotondo / Video di Massimo Nelli)

Basilica Santo Stefano Rotondo

Nel primo tratto dell’acquedotto Neroniano, sotto una delle arcate è l’accesso alla basilica di Santo Stefano Rotondo, la più antica (V secolo) a pianta circolare di Roma. Due ambulacri a colonne concentrici, di cui l’esterno intersecato dai bracci di una croce greca, circondavano in origine un ambiente cilindrico; papa Innocenzo II aggiunse il portico, a cinque arcate su colonne antiche con capitelli tuscanici, e la triplice arcata interna, mentre Bernardino Rossellino (1453) consolidò le coperture ma eliminò l’ambulacro esterno e tre dei quattro bracci della pianta. Dal Vestibolo, che occupa parte del braccio superstite della croce greca, si accede al vasto interno, formato da un Ambulacro circolare (in origine il più interno) chiuso da un muro in cui sono inserite le 34 colonne antiche di marmo e granito dell’ambulacro esterno, e da una parte centrale, separata da 22 colonne in granito con capitelli marmorei ionici di diversa età e fattura; su esse grava un architrave continuo da cui s’innalza la muratura cilindrica del tiburio (in alto, finestre centinate, alcune murate altre racchiudenti bifore marmoree rinascimentali, risalenti al restauro del Rossellino). Du pilasti e altrettante colonne con capitelli corinzi sono disposti diametralmente nel circolo interno a sostenere le tre arcate (quella mediana la più ampia) e il muro di appoggio per le travi del tetto. Sulle pareti del muro perimetrale, “Martirologio”, 34 riquadri affrescati dal Pomarancio, da Antonio Tempesta e da aiuto (alcuni ridipinti nell’800). Subito a sinistra, contro un pilastri, “seggio episcopale di San Gregorio Magno” (nella chiesa aveva predicato papa Gregorio Magno), sedia marmorea del periodo imperiale alla quale vennero scalpellati i braccioli e il dossale. Seguono la cappella dei Ss. Primo e Feliciano, ricavata in una parte del braccio superstite della croce greca (in un’abside in fondo, mosaico del VII secolo raffigurante “Cristo su Croce gemmata, non crocifisso tra i Ss. Primo e Feliciano”, secondo un antico schema iconografico) e la cappella di Santo Stefano d’Ungheria, con “sepolcro” d’inizi XVI secolo. Scavi archeologici hanno rivelato la presenza, sotto la chiesa, di un mitreo del II e III secolo, che conserva parte della ricca decorazione a finte tarsie in marmo, e dei Castra Peregrina, le caserme per i militari romani non di stanza a Roma, ma solo di transito verso i presidi romani, ed era anche la zona punto di appoggio dei marinai stranieri di passaggio a Roma, o di quelli che erano addetti alle manovre del velarium del Colosseo e che qui avevano la residenza.

ORARI E INDIRIZZI:
Via Santo Stefano Rotondo, 7 - Aperta (orario invernale) da martedì a domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 17:00; (orario estivo) da martedì a domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:30 alle ore18:30; chiusa lunedì, il 25 dicembre, il 1/o gennaio e la domenica di Pasqua - Per informazioni Tel. 06.42119130

COME ARRIVARCI:
BUS 81 (fermata NAVICELLA/VILLA CELIMONTANA) 714, 792 (fermata L.GO AMBA ARADAM)

LINK ESTERNI:
Basilica di Santo Stefano Rotondo

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