Parco degli Scipioni

(Parco degli Scipioni / Foto di LPLT licensed under CC BY-SA 3.0)

Parco degli Scipioni

Il Parco degli Scipioni, su progetto di Raffaele de Vico (1929-1931), un lungo viale centrale che parte dall’ingresso di via di Porta Latina, alberi ad alto fusto (pini e cipressi), e piante mediterranee (lecci, allori e mirti), fiancheggiano resti archeologici, due importanti testimonianze funerarie dell’antica Roma: il sepolcro degli Scipioni e il colombario di Pomponio Hylas. Più avanti, sempre nel parco, i “colombari di vigna Codini”, scoperti a metà ‘800 e risalenti all’età di Augusto e Tiberio. Conservano tracce della decorazione pittorica, un pavimento a mosaico e numerosi epigrafi. Oltre il parco la “villa Appia delle Sirene”, eretta nel ‘500 sui resti di un ipogeo romano e del supposto “tempio delle Tempeste” (III secolo a.C.), l’arco di Druso e la porta di San Sebastiano, da cui inizia la via Appia Antica.

ORARI E INDIRIZZI:
Via di Porta Latina, 10 - Il parco è aperto dalle ore 7:00 fino al tramonto - Per informazioni Tel. 06.0608

COME ARRIVARCI:
BUS 360 (fermata LATINA) 218 (fermata TALAMONE) 628, 665 (fermata SATRICO/EPIRO)

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(Entrata del Sepolcro degli Scipioni / Foto di Pippo b licensed under CC BY-SA 3.0)

Sepolcro degli Scipioni

Il sepolcro degli Scipioni, monumento di eccezionale interesse storico in quanto vi furono deposti molti esponenti di una delle più famose famiglie dell’antica Roma, che fu scoperto già nel 1616 ma sistemato nel 1926-1929. La fronte principale, su cui apre l’ingresso, affacciava su una strada perpendicolare all’Appia ed era costituita da un prospetto monumentale (quasi del tutto scomparso) poggiante su un alto basamento, che conserva resti di più strati di pitture; la facciata si addossava al banco di tufo nel cui interno vennero scavate sei gallerie (quattro ai lati e due, in corrispondenza degli assi, incrociantisi ad angolo retto), mentre lungo le pareti o entro nicchie vennero posti i sarcofagi, ricavata da un blocco di tufo o formati da lastroni. Le iscrizioni sul fronte delle tombe hanno consentito l’identificazione dei defunti e permesso di stabilire che le deposizioni iniziarono ai primi del III secolo a.C. con il “sarcofago di Lucio Cornelio Scipione Barbato”, console nel 298 a.C., con ricco fregio dorico sulla cassa e pulvini alle estremità del coperchio; lo precedono, fronteggiandosi, i “sarcofagi di Lucio Cornelio Scipione”, figlio di Barbato e console nel 259 a.C., e di un “figlio di Scipione Ispallo”. All’estremità della galleria sinistra è una “calcara” mediavale dove venivano calcinati i marmi. Per consentire altre deposizioni venne aperta, poco dopo il 150 a.C. e con accesso indipendente a destra di quello principale, un’altra galleria, che accoglie, tra gli altri, il “sarcofago per due salme di Scipione Ispano”, pretore nel 139 a.C. (iscrizione in distici elegiaci). Su parte di questo secondo ipogeo venne fondata nel III secolo una “casa” in laterizio a tre piani, visibile dall’esterno, con resti di pavimento a mosaico e di decorazione pittorica; a destra di essa è un breve braccio pertinente a una “catacomba” cristiana, mentre opposto a questa, per una scaletta, si accede a un “colombario” rettangolare (I secolo a.C. - I secolo d.C.), le cui pareti e la cui copertura erano traforate da piccoli loculi per le urne dei defunti.

ORARI E INDIRIZZI:
Via di Porta Latina, 10 - L'ingresso al monumento è consentito solo a gruppi accompagnati su prenotazione - Per informazioni Tel. 06.0608

COME ARRIVARCI:
BUS 360 (fermata LATINA) 218 (fermata TALAMONE) 628, 665 (fermata SATRICO/EPIRO)

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(Colombario di Pomponio Hylas / Foto di Marco Rutigliano)

Colombario di Pomponio Hylas

Il “colombario di Pomponio Hylas”, scoperto nel 1831 dal marchese Pietro Campana, prende il nome dal liberto “Pomponius Hylas”, la cui iscrizione funeraria si trova sopra la scala d’accesso alla camera sepolcrale. La costruzione del sepolcro, a testimonianza di numerosi epitaffi, è di età giulio claudia (14-51 d.C.) e flavia (69-96 d.C.) fino all’età antonina (138-161 d.C.). Da una ripida scala si accede al sepolcro, un ambiente rettangolare con la volta finemente dipinta a motivi vegetali. Al centro delle pareti, le nicchie per le olle dei defunti sono contenute in piccole strutture architettoniche conformate a edicole, con colonnine e timpano, decorate da pitture e da stucchi. Nella parete di fondo, al centro edicola con due figure, probabilmente i fondatori del sepolcro, i cui nomi sono indicati nella tabella sottostante: Granius Nestor e Vinileia Hedone.

ORARI E INDIRIZZI:
Via di Porta Latina, 10 - Il colombario è visitabile solo su richiesta - Per informazioni Tel. 06.0608

COME ARRIVARCI:
BUS 360 (fermata LATINA) 218 (fermata TALAMONE) 628, 665 (fermata SATRICO/EPIRO)

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