Pasquino la "statua parlante"

(Pasquino la "statua parlante" / Foto di CpaKmoi licensed under CC BY-NC-ND 2.0)

Pasquino la "statua parlante"

Alle spalle del Museo di Roma Palazzo Braschi, proseguendo per via di San Pantaleo, si esce nella piazza di Pasquino, dove si trova la più celebre “statua parlante” di Roma, divenuta figura caratteristica della città fra il XVI ed il XIX secolo. E’ posta contro la spezzata angolare di palazzo Braschi ed è quanto rimane di un gruppo marmoreo, in stile ellenistico, risalente probabilmente al III secolo a.C.. La statua, danneggiata nel volto e mutilata degli arti, probabilmente raffigura Menelao che sostiene il corpo di Patroclo morente. Fu rinvenuta (probabilmente dai resti dell'area archeologica dello Stadio di Domiziano) nel 1501 durante gli scavi per la pavimentazione stradale e la ristrutturazione del palazzo Orsini (oggi palazzo Braschi), proprio nella piazza dove oggi si trova (allora era chiamata piazza di Parione). La ristrutturazione fu eseguita per conto del cardinale Oliviero Carafa. Il prelato, che si sarebbe stabilito nel prestigioso palazzo, insistette per salvare l’opera e la fece sistemare nell’angolo di palazzo Braschi su piazza di Pasquino, applicandovi lo stemma dei Carafa ed un cartiglio celebrativo. Presto si diffuse il costume di appendere nottetempo al collo della statua fogli contenenti le cosiddette "pasquinate", satire in versi, dirette a pungere i personaggi pubblici più importanti. Ogni mattina le guardie rimuovevano i fogli, ma ciò avveniva sempre dopo che erano stati letti dalla gente. In breve tempo la statua di Pasquino divenne fonte di preoccupazione, e parallelamente di irritazione, per i potenti presi di mira dalle pasquinate, primi fra tutti i papi. Le pasquinate non erano soltanto espressione di un malcontento popolare: erano usate, in molti casi, dagli stessi rappresentanti del potere che erano normalmente oggetto di lazzi e frecciate, usandole a fini propagandistici contro avversari scomodi. L'occasione più ghiotta per spargere maldicenze contro concorrenti scomodi nel tentativo di ottenere il favore, almeno popolare, era l'elezione di un nuovo pontefice. Diventava un vero e proprio campo di battaglia, una campagna elettorale che si combatteva a colpi di invettive propagandistiche. Naturalmente non si trattava, in questo caso, della classica opposizione al potere, ma solo di favorire qualcuno per la scalata a quel potere.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza di Pasquino - Il Pasquino, la "statua parlante", è visibile tutti i giorni 24 ore su 24

COME ARRIVARCI:
BUS 46, 62, 64, 916, 916F (fermata CORSO VITTORIO EMANUELE/SANT’ANDREA DELLA VALLE) 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO)

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