Piazza di Spagna, tra le più famose del mondo e tra le più monumentali di Roma, la cui fisionomia si venne lentamente configurando tra fine ‘400 e fine ‘800. Disposta sull’asse via del Babuino-via due Macelli e a fondale della “via Trinitatis”, fino al XVII secolo fu chiamata “platea Trinitatis” dalla chiesa che la domina, poi fu detta piazza di Spagna la parte davanti alla residenza dell’ambasciatore di quella nazione, mentre la sezione verso il Babuino fu denominata piazza di Francia. Polo d’interesse delle due potenze straniere, dal XVI secolo rappresentò il centro culturale e turistico della città papale, attirando artisti e letterati: vi sorsero alberghi, locande ed edifici residenziali originariamente a due piani, e nell’800 si popolò di antiquari e fotografi. La piazza, che mantiene sostanzialmente l’aspetto sei-settecentesco nonostante le sopraelevazioni otto-novecentesche, presenta la caratteristica forma ‘a farfalla’, con due triangoli aventi il vertice in comune. Al centro della piazza e ai piedi della scalinata la “Fontana della Barcaccia” costruita in ricordo dell’alluvione del Tevere del 1598. Fu commissionata da papa Urbano VIII (il sole e le api sono i simboli dei Barberini) nel 1629 a Pietro Bernini coadiuvato dal figlio Gian Lorenzo, rappresenta una barca simmetrica semisommersa e leggermente sotto il livello del terreno, invenzione che dissimulò il problema tecnico della scarsa pressione dell’acqua. La scalinata della Trinità dei Monti che dalla piazza si innalza, è tra le più grandiose scenografie urbane dell’epoca barocca, realizzata per papa Innocenzo XIII da Francesco De Sanctis nel 1723-1726 dando definitiva sistemazione al forte dislivello tra la piazza e la chiesa. L’imponente scenario architettonico, che sostituì i sentieri alberati inerpicantisi per il colle pinciano, è tripartito e articolato da una successione di rampe che si dividono in branche o si congiungono in scale secondo un sinuoso andamento mistilineo; ai piedi della scalinata, che in primavera viene ornata di azalee, cippi con i gigli di Francia si alternano alle aquile di papa Innocenzo XIII. I coevi edifici ai lati, pure del De Sanctis, fungono da ‘quinte’ architettoniche: a destra è la casina Rossa, ove visse e morì nel 1821 John Keats; da inizi ‘900 è sede della Fondazione Keats-Shelly Memorial con annessa biblioteca. L’edificio simmetrico ospita il famoso Babington’s, la prima sala da tè romana.
ORARI E INDIRIZZI:
Piazza di Spagna - La piazza è visibile tutti i giorni 24 ore su 24 – Per informazioni Tel. 06.0608
COME ARRIVARCI:
METRO A (fermata SPAGNA) - BUS 119 (fermata SPAGNA)
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Il ‘Triangolo’ sud-est di piazza di Spagna, in piazza Mignanelli, è ornata al centro dalla “colonna dell’Immacolata Concezione”, rinvenuta nel 1777 nel monastero di Santa Maria della Concezione in Campo Marzio e qui innalzata da Luigi Poletti nel 1856 a ricordo del dogma proclamato da papa Pio IX; la colonna, di cipollino venato, sorregge la “statua” bronzea “della Vergine” (Giuseppe Obici) e poggia su un basamento ottagonale ornato dalle statue dei profeti Mosè, Isaia, Ezechiele e David” di Ignazio Jacometti, Salvatore Revelli, Carlo Chelli e Adamo Tadolini; sulle facce del basamento, quattro bassorilievi di Nicola Cantalamessa Papotti, Giovanni Maria Benzoni e Pietro Galli.
ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Mignanelli - La Colonna dell’Immacolata Concezione è visibile tutti i giorni 24 ore su 24 - Per informazioni Tel. 06.0608
COME ARRIVARCI:
METRO A (fermata SPAGNA) - BUS 119 (fermata SPAGNA)
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