Piazza Navona è una delle più celebri piazze monumentali di Roma barocca, costruita dalla famiglia Pamphili per volere di papa Innocenzo X con la forma tipica di un antico stadio. La forma circense e le dimensioni derivano dalla stadio di Domiziano “Circus Agonalis”), il primo esempio di stadio in muratura dell’antichità greco-romano e riservato a competizioni atletiche. Fu costruito tra l’85 e l’86 dall’imperato Domiziano con una capienza di 30 mila spettatori e orientato esattamente in direzione nord-sud per una lunghezza di 275 metri e una larghezza di 106 metri (alcuni resti sono inglobati nell’Area Archeologica dello Stadio di Domiziano). Successivamente, nel III secolo, fu restaurato dall’imperatore Alessandro Severo e da questo gli derivò il nome di “Circus Alexandrinus”, che mantenne per tutto il medioevo, restò in uso fino al V secolo. Prima dello stadio esisteva qui un recinto in legno, eretto per i ludi ginnici sotto Cesare e Augusto, e la destinazione pubblica era stata confermata da Nerone, che vi aveva fatto costruire un anfiteatro per i ludi quinquennali. Sullo stadio sorsero, dall’ VIII secolo, alcuni oratori; alla metà del XIII secolo case e torri; nel Rinascimento si edificarono chiese e palazzi sulla piazza, dove dal 1477 fu trasferito il mercato del Campidoglio e che fu ammattonato sotto papa Innocenzo VIII. Il nome della piazza era originariamente "in Agone" dai giochi agonali (dal latino in agonis, "giochi", poi diventò Nagone, Navone e infine Navona) che vi si tenevano, ma probabilmente influirono la forma allungata e l’usanza, sviluppatasi dal XVII secolo al XIX secolo. Anticamente la piazza era concava per le sfilate degli equipaggi dei prelati e dei principi in agosto, o su carrozze addobbate per il Carnevale. Oggi la piazza è frequentata da ritrattisti e artisti di strada che stabilmente popolano la piazza durante tutto l’anno; durante le feste natalizie è arricchita da stand ed espositori dove trovare tante idee regalo, oggetti artigianali, giocattoli, vestiti e ornamenti natalizi. Un’atmosfera di luci fiabesche, biscotti allo zenzero, cioccolata calda e zucchero filato per bambini, giostre, bancarelle colorate e Babbo Natale in barba bianca e vestito rosso. Il mercatino c’è tutti i giorni fino alle ore 1:00 e culminerà il giorno dell’Epifania, durante il quale la befana distribuirà dolci e carbone a tutti i bambini in piazza. Un appuntamento che si ripete tutti gli anni da quasi cent’anni per la gioia dei bambini e degli adulti.
ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Navona - La piazza è visibile tutti i giorni 24 ore su 24
COME ARRIVARCI:
BUS 46, 62, 64, 916, 916F (fermata CORSO VITTORIO EMANUELE/NAVONA) 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO o SENATO) 280 (fermata LUNGOTEVERE TOR DI NONA/ZANARDELLI)
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La fontana del Moro è la prima delle tre che, alimentate dall’Acqua Vergine, la ornano lungo la linea mediana. E’ così detta dalla “statua dell’Etiope in lotta con un delfino” scolpita da Giovanni Antonio Mari (1654) su bozzetto di Gian Lorenzo Bernini e su commissione di Olimpia Maidalchini, nota come Donna Olimpia, che l’aveva pensata per arricchire la vasca polilobata eseguita da Giacomo Della Porta per papa Gregorio XIII nel 1575-1576. I “tritoni” e gli altri ornamenti sono copie di Luigi Amici (1874) poste in sostituzione degli originali trasferiti al giardino del Lago di villa Borghese; le quattro “maschere”, anch’esse copie degli originali ora nel summenzionato giardino, che si alternano ai tritoni provenivano dalla fontana che il Della Porta aveva eretto nel 1573 in piazza del Popolo e che fu rimossa da Giuseppe Valadier nel 1823. La piscina scavata attorno alla vasca è di Bernini su disegno di Francesco Borromini.
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Piazza Navona - La fontana è visibile tutti i giorni 24 ore su 24
COME ARRIVARCI:
BUS 46, 62, 64, 916, 916F (fermata CORSO VITTORIO EMANUELE/NAVONA) 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO o SENATO) 280 (fermata LUNGOTEVERE TOR DI NONA/ZANARDELLI)
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La fontana dei Fiumi, che domina al centro la piazza, fu eretta nel 1651 da Gian Lorenzo Bernini, che si conquistò così il favore di papa Innocenzo X dapprima a lui ostile, ed è sormontata da un obelisco, imitazione romana del tempo di Domiziano, proveniente dal circo di Massenzio. Nel mezzo del bacino, alimentato da otto veli d’acqua, sorge il basamento a scogliera tetrapode con un leone e un cavallo all’abbeverata, agli angoli siedono le personificazioni colossali del “Nilo” (Giacomo Antonio Fancelli), del “Gange” (Claude Poussin), del “Danubio” (Ercole Antonio Raggi) e del “Rio della Plata” (Francesco Baratta), ai gesti delle quali la tradizione attribuisce infondatamente significati di rivalità tra Bernini e Borromini.
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COME ARRIVARCI:
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La fontana del Nettuno sul lato nord della piazza, era detta dei Calderari (il bacino e la vasca polilobati sono di Giacomo Della Porta, 1576) e rimase disadorna finché, per simmetria con quella del Moro, non furono collocate nel 1878 le sculture di Antonio Della Bitta “Nettuno lotta con una piovra” e di Gregorio Zappalà “nereidi, putti e cavalli marini”.
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