Porta Salaria, inclusa nell’originario tracciato voluto dall’imperatore Aureliano (270-275), consentiva alla via Salaria il passaggio attraverso le Mura aureliane. Aveva un solo fornice con un arco in pietra sormontato da una cortina in mattoni e affiancata da due torri semicircolari. La porta, dopo che agli inizi del V secolo fu rinforzata per volere dell’imperatore Flavio Onorio, fu soggetta a un episodio: era il 24 agosto del 410 da questa porta entrò il re dei Visigoti, Alarico I, dando inizio a quello che passò alla storia come il “Sacco di Roma”. Era la prima volta che dei barbari entravano in Roma, dall’epoca dell’invasione dei Galli nel IV secolo a.C. Nella primavera del 537 il tratto di mura che va da Porta Salaria a Castro Pretorio, secondo lo storico Procopio, il generale bizantino combatté vittoriosamente, con poche migliaia di uomini, contro Vitige, re degli Ostrogoti, respingendo il tentativo di assalto alla città. Arriviamo ai giorni nostri: Il 20 settembre del 1870 il tratto di Mura aureliane tra Porta Pia e Porta Salaria fu lo scenario della fine del potere temporale dei papi. Dopo cinque ore di cannoneggiamento fu possibile all'artiglieria del Regno d'Italia di aprire una breccia nelle mura, la cosiddetta "Breccia di Porta Pia". La porta danneggiata da questo attacco, l'anno seguente venne demolita, per poi essere ricostruita nel 1873 su progetto di Virginio Vespignani. Fu demolita nuovamente nel 1921 per lasciare spazio alla viabilità e la creazione di piazza Fiume; la distruzione delle torri cilindriche (il cui perimetro è stato segnato a sampietrini sulla pavimentazione stradale) rivelò i monumenti sepolcrali del fanciullo Quinto Sulpicio Massimo e di Cornelia, figlia di Lucio Scipione; il primo è ricomposto in copia (l’originale è ai Musei Capitolini) all’imbocco dell’omonima via.
ORARI E INDIRIZZI:
Via Piave, 71 - La struttura è visibile tutti i giorni 24 ore su 24 - Per informazioni Tel. 06.0608
COME ARRIVARCI:
BUS 38, 63, 80, 83, 89, 92, 120F, 223, 360, 490, 495 (fermata FIUME)
LINK ESTERNI:
Segui Monno Roma su: