Flaminio è il I quartiere di Roma, si trova nell’area nord della città, a ridosso delle mura Aureliane e a sinistra della sponda del Tevere. L’arteria principale è la via Flaminia, aperta nel 223-219 a.C. dal censore Caio Flaminio e finalizzata alla colonizzazione dell’ “ager Gallicus”, la strada che raggiungeva il mare Adriatico a “Fanum” (Fano) e terminava ad “Ariminum” (Rimini), costituì il principale asse di collegamento con l’Italia settentrionale; nel segmento fino a ponte Milvio il tracciato moderno corrisponde al percorso antico, che iniziava dalla porta Ratumena o Fontinalis nel recinto serviano e da quella Flaminia, l’odierna porta del Popolo (piazzale Flaminio), nelle mura Aureliane, mentre oltre il Tevere corre più a ovest della via romana, che costeggiava la riva destra del fiume, attraversata i prati di Tor di Quinto e proseguiva rettilinea fino a Prima Porta. Dopo la decadenza medievale, con la costruzione della villa di papa Giulio III (metà Cinquecento) iniziarono ad attestarsi, tra porta del Popolo e ponte Milvio, numerosi complessi patrizi, secolo un processo che ebbe il momento più alto nell’edificazione del casino Borghese con l’annesso parco e che durò fino all’Ottocento, quando l’area si configurò come un tesso omogeneo nel quale si insediarono anche piccole industrie. Le prime speculazioni, favorite dall’apertura di viali e passeggiate, portarono dopo i 1870 alla distruzione delle ville e la prima lottizzazione, prevista dal piano regolatore del 1883, all’abbattimento delle piccole industrie sostituiti da edilizia a blocco di tipo ottocentesco. L’urbanizzazione dell’area Flaminia ebbe inizio con il piano regolatore del 1909 che destinava la prima a fabbricati e i secondi a giardini. Con l’Esposizione del 1911 e l’apertura di viale delle Belle Arti venne ribaltata la struttura urbanistica basata sull’assialità della Flaminia. Al piano regolatore del 1931 risale il periodo “operazione palazzina” di cui la zona offre un campionario significativo favorendo al Flaminio la trasformazione dei fabbricati in intensivi. In seguito con la realizzazione delle attrezzature e delle residenze per le Olimpiadi del 1960 delineò in maniera definitiva l’assetto dell’area. Nel corso degli anni il Flaminio è divenuto il quartiere della cultura grazie ai numerosi musei, teatri e centri multifunzionali. Ospita collezioni d’arte eccentriche presso l’elegante sede del MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo; il Teatro Olimpico che ospita spettacoli di danza, musica e concerti rock e il cinema Tiziano che in estate vengono proiettati film all’aperto. Sul lungotevere delle Navi, Palazzo Marina (1912-1928), progettato dall’architetto Giulio Magni e sede del Ministero della Marina dal 1928 fino al 1947 e poi dello Stato maggiore della Marina dal 1947 fino ad oggi.
Il quartiere Flaminio confina con:
R.IV/Campo Marzio,
Q.II/Parioli,
Q.III/Pinciano,
Q.XV/Della Vittoria e con le zone di Foro Italico e Villaggio Olimpico.