Piazza di San Giovanni in Laterano, nota per i grandi concerti musicali e per i raduni sindacali e politici, vi prospetta da ovest l’imponente facciata di San Giovanni in Laterano, propriamente del SS. Salvatore e dei Ss. Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, la cattedrale di Roma. Su volere di papa Clemente XII (1730-1740), fu costruita dal fiorentino Alessandro Galilei (1732-35), primo architetto del granducato di Toscana. La facciata, preceduta da una breve scalinata, si apre alla piazza con un portico contrassegnato da cinque aperture corrispondenti alle navate della chiesa. L’atrio del portico, che ricalca lo stile di quello di San Pietro in Vaticano, custodisce, in una nicchia quadrangolare posta all’estremità sinistra, una statua d’epoca romana raffigurante Costantino, il fondatore della basilica, che papa Clemente XII la fece trasportare nel 1737, inteso ad onorare Costantino, il primo imperatore cristiano della storia; sopra questa e sulle porte altorilievi marmorei (storie della vita del Battista) di Filippo Della Valle, Bernardino Ludovisi, G.B. Maini e Pietro Bracci. La porta centrale della basilica, con preziosi battenti in bronzo, proviene dalla Curia Iulia, già chiesa di Sant’Adriano, fatta riadattare dal Borromini per la basilica; l’ultima a destra è la Porta Santa, aperta solo negli anni giubilari. Sopra il portico è costruita una loggia ad arcate, conclusa con una balaustrata, che si estende per tutta la lunghezza della facciata. Sulla sommità della loggia, a coronare la facciata della basilica, si trova un gruppo marmoreo raffigurante Cristo con la croce, ritratto nel gesto benedicente; I Ss. Giovanni Battista ed Evangelista e santi della Chiesa d’Oriente e di quella d’Occidente.
A chi entra oggi in San Giovanni in Laterano la Basilica appare a cinque navate divise da colonne, lunga 130 metri, con transetto poco sporgente e abside, si presenta nel rifacimento di Borromini (1646-50 e 1656-1657, cui si debbono le sistemazioni dei più antichi monumenti funebri e le cappelle laterali, la 1/a e l’ultima dell’estrema navata destra e la 2/a e la 5 di quella sinistra. Il sontuoso soffitto della Navata Centrale, disegnato forse da Pirro Ligorio, fu iniziato nel 1562, ultimato nel 1567 sotto papa Pio V, cui si deve la doratura, e restaurato da papa Pio VI. Il pavimento, di tipo cosmatesco, presenta il motivo della colonna gentilizia di papa Martino V. Contro i pilastri della navata spiccano 12 edicole, su disegno di Borromini, con colonne di verde antico e timpano fregiato dalla colomba pamphilia, dentro le quali furono collocate prima del 1718 colossali statue di apostoli; al di sopra delle edicole, scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, altorilievi in stucco (1650) disegnati da Alessandro Algardi ed eseguiti in parte dallo stesso (Cacciata dal Paradiso terrestre, Battesimo, Crocifissione e Risurrezione di Gesù); più in alto, entro cornici ovali, profeti (1718): lungo il lato destro della navata, San Taddeo di Lorenzo Ottoni (sopra, Nahum di Domenico Maria Muratori), San Matteo di Camillo Rusconi (sopra, Giona di Marco Benefial), San Filippo di Giuseppe Mazzuoli (sopra, Amos di Giuseppe Nasini), San Tommaso di Pierre Legros (sopra, Osea di Giovanni Odazzi), San Giacomo maggiore del Rusconi (sopra, Ezechiele di Giovani Paolo Melchiorri), San Paolo di Pierre-Etienne Monnot (sopra, Geremia di Sebastiano Conca); lungo quello sinistro, San Pietro del Monnot (sopra, Isaia di Benedetto Luti), Sant’Andrea del Rusconi (sopra, Baruch di Francesco Trevisani), San Giovanni evangelista del Rusconi (sopra Daniele di Andrea Procaccini), San Giacomo minore di Angelo De Rossi (sopra, Gioele di Luigi Garzi), San Bartolomeo del Legros (sopra, Michae di Pier Leone Ghezzi). In fondo alla navata, sotto il grande arco, pregevole tabernacolo ogivale, di tarda derivazione da Arnolfo di Cambio, eretto da Giovanni di Stefano per papa Urbano V nel 1367: è ornato all’esterno da 12 riquadri in affresco attribuiti a Barna da Siena (1367-1368) e ritoccati da Antoniazzo Romano e da Fiorenzo di Lorenzo; il alto, custodie d’argento racchiudono le reliquie delle teste degli apostoli Pietro e Paolo. Sotto il tabernacolo, l’altare papale, restaurato nel 1851; nella parte superiore, dietro le roste di legno base dell’altare, entro il recinto della confessione, sepolcro di papa Martino V, con lastra tombale bronzea, finissimo lavoro di Simone Ghini (1443).
ORARI E INDIRIZZI:
Piazza di San Giovanni in Laterano - L' Arcibasilica Papale di San Giovanni in Laterano è aperta tutti i giorni dalle ore 7:00 alle ore 18:30 - Per informazioni Tel. 06.69886433
COME ARRIVARCI:
METRO A, C (fermata SAN GIOVANNI) - BUS 16, 81, 85, 87, 360, 590, 650, 665, 792, N1, N11 (fermata PORTA SAN GIOVANNI) - TRAM 3, 8 (fermata PORTA S.GIOVANNI/CARLO FELICE)
LINK ESTERNI:
Arcibasilica Papale San Giovanni in Laterano
Segui Monno Roma su:
(1) Portico
NAVATA CENTRALE
(2) Tabernacolo, di Arnolfo di Cambio (1235-1302), ornato da 12 riquadri in affresco, di Barna da Siena (1367-1368); in alto custodie d’argento racchiudono le reliquie delle teste degli apostoli Pietro e Paolo; sotto il tabernacolo l’altare papale, nella parte superiore, sepolcro di papa Martino V, di Simone Ghini (1443)
NAVATA ESTREMA DESTRA
(3) Monumento del cardinale Paolo Mellini (1527)
(4) Cappella Orsini: affresco celebrativo Immacolata Concezione di Placido Costanzi (1729); a pianta centrale con cupola, sepolcri di Clemente XII (Lorenzo Corsini), del cardinale Neri Maria Corsini e del cardinale Andrea Corsini
(5) Monumento funebre del cardinale Giulio Acquaviva (1574) con statue della Prudenza e della Temperanza di Isaia da Pisa (1447-1464)
(6) Cappella Torlonia: di Quintilliano Raimondi (1830-1850), sopra l’altare, Deposizione, altorilievo di marmo bianco di Pietro Tenerani (1844); alle pareti, monumenti funebri del duca Giovanni Torlonia, di Giuseppe Barba e di Anna Torlonia; la cancellata di bronzo è di Giacomo Luswerg
(7) Sopra una finestra a grata, statuetta di San Giacomo Maggiore proveniente dall’altare di Guillaume de Péries attribuito ad Andrea Bregno (1492)
(8) Cappella Massimo: dedicata al Ss.mo Crocifisso, di Giacomo Della Porta (1564-1670), sopra l’altare tavola della Crocifissione del Sermoneta (1575); tela del Cavalier d'Arpino sull'apostolo Giovanni; uscendo dalla cappella, a destra, sepolcro del cardinale Cesare Rasponi (1670), del Filippone
(9) Tomba cosmatesca del cardinale Casati (1287), fatta erigere dal cardinale Giovanni Colonna
(10) Sepolcro del cardinale Antonio Martinez de Chavez, detto il cardinal di Portogallo, con sculture di Isaia da Pisa; la figura sul sarcofago è opera del Filarete (1400-1469)
NAVATA INTERMEDIA DESTRA
(11) Al 5/o pilastro, davanti al monumento de Chavez, tomba del cardinale Ranuccio Farnese (1565), di Guglielmo della Porta, su disegno del Vignola
(12) Al 4/o pilastro sepolcro del pontefice Sergio IV (1021)
(13) Al 3/o pilastro, Sepolcro di papa Alessandro III (1181), di Domenico Guidi (1658-1659)
(14) Al 2/o pilastro, cenotafio di papa Silvestro II (1003), eretto nel 1909 (l’iscrizione è antica)
(15) Al 1/o pilastro, frammento di affresco, Bonifacio VIII proclama il Giubileo del 1300, attribuito a Giotto
NAVATA ESTREMA SINISTRA
(16) In alto, su sarcofago, tomba di Riccardo degli Annibaldi della Molara (1274), di Arnolfo di Cambio (1240-1310)
(17) Cappella Corsini: di Alessandro Galilei; fra due colonne copia in mosaico del sant’Andrea, di Guido Reni; monumento di Clemente XII; statua bronzea del pontefice del Maini
(18) Cappella Antonelli: sopra l’altare Volto della Vergine, frammento di tavola del XV secolo inserito in un affresco dell’Assunta fra i santi Domenico e Filippo Neri, di Giovanni Odazzi
(19) Sepolcro del cardinale Bernardino Caracciolo (1255)
(20) Cappella Sanseverina: dedicata alla Madonna delle Grazie, di Onorio Longhi (1569-1619); sull’altare, Crocifisso attribuito a Stefano Maderno, sotto, Madonna col Bambino (XVI secolo), del Perugino; sulla parete destra monumento a Pietro Tenerani (1860) e sulla sinistra monumento del cardinale Giuliano Antonio Santori (1637)
(21) Cappella Lanciotti: dedicata a san Francesco d’Assisi, di Giovanni Antonio dè Rossi (1675), cupola del Volterra; sull’altare San Francesco in atto di ricevere le stimmate, di Tommaso Laureti (1530-1602); nella volta stucchi di Filippo Carcani che rappresentano San Francesco davanti al Crocifisso in San Damiano, San Francesco che sostiene il Laterano, approvazione della Regola, San Francesco malato
(22) Sepolcro del cardinale Girolamo Casanate (1700), fondatore della Biblioteca Casanatense, di Pierre Legros il giovane (1707)
(23) Sepolcro di Elena Savelli in preghiera, architettura e bronzi di Jacopo Del Duca (1570)
IL TRANSETTO
(24) Sopra i tre accessi all’Arcibasilica dalla facciata settentrionale, il grandioso organo barocco, di Luca Blasi (1598). La facciata dell'organo è a tre campate con tribuna sostenuta da due colonne di giallo antico; la decorazione con angeli musicanti in legno dorato è dell'architetto Giovanni Battista Montano (1534-1621). Nelle nicchie, busto di re David con l'arpa, di Francesco Aldini e il profeta Ezechia con l'organino, di Ambrogio Buonvicino (1522-1622). I due angeli che sorreggono lo stemma pontificale di Clemente VIII sono del Valsoldo
(25) Cappella del Ss.mo Sacramento o Clementina, eretta da papa Clemente VIII, di Paolo Olivieri (1598); il timpano è sorretto da quattro colonne corinzie in bronzo dorato, di Paolo Olivieri (1551-1599); la cappella sormontata dal grande affresco è del Cavalier d’Arpino; il tabernacolo, di Pompeo Targone (1575-1630); ai lati della cappella statue di Elia di Pietro Olivieri, di Mosè di Gillis de la Riviére (1600), di Melchisedech di Nicolò Pippi d’Arras (1601) e di Aronne di Giacomo Longhi detto Sila da Viggiù (1599). Sulla parete di sinistra affreschi del Cavalier d’Arpino, Cesare Nebbia, Nogari, Ricci e del Baglione. Gli affreschi ornamentali del Ferraù Fenzone e di Paul Brill. I nove angeli in bassorilievo sono di Nicolas Cordier, detto il Franciosino, e del Valsoldo
(26) Cappella del Crocifisso: l’affresco sull’altare raffigura la Presentazione di Gesù al tempio, di Francesco Grandi (1831-1891); a sinistra tomba del cardinale Carlo Rezzonico, di Antonio d’Este (1754-1837); a destra, su fondo cosmatesco, busto di papa Bonifacio IX (XIV-XV secolo)
(27) Tomba di Innocenzo III (1216), di Giuseppe Lucchetti (1831-1907)
(28) Museo della Basilica: realizzato nel 1984 ed inaugurato da Giovanni Paolo II, raccoglie quanto rimane dei tesori accumulati nella basilica nei secoli; nel portico prezioso reliquiario di Santa Caterina da Siena e di Santa Maria Egiziaca (XV secolo), il reliquario del cilicio di Santa Maria Maddalena (metà XV secolo), la croce stazionale detta costantiniana (XIII-XIV secolo) e la croce astile di Nicola da Guardiagrele (1441).
PRESBITERIO E ABSIDE
(29) Presbiterio: un rifacimento del tempo di papa Leone XIII, eseguito, mantenendo le forme antiche, da Francesco Vespignani (1842-1899) su disegni del padre Virginio. Alle pareti affreschi di Francesco Grandi: a destra fatti di papa Innocenzo III, a sinistra Vespignani presenta il progetto del nuovo presbiterio e dell’abside a Leone XIII
(30) Abside: mosaico, di Jacopo Torriti (1291), in alto, fra le nubi, Cristo a mezzo busto circondato da angeli; in basso nel mezzo, Croce gemmata, con la colomba posata sulla collina racchiudente la Gerusalemme celeste e donde scendono a dissetare il gregge, i quattro fiumi (i Vangeli); a destra i Ss. Giovanni e Andrea, le figure minori di Sant’Antonio di Padova, a destra e di San Francesco d’Assisi a sinistra sono un’inclusione voluta da Niccolò IV; a sinistra, Vergine con il donatore Niccolò IV, in ginocchio i Ss. Pietro e Paolo; al di sotto, il Giordano; più in basso, tra le finestre, nove apostoli
SAGRESTIE, CAPPELLA COLONNA E CHIOSTRO
(31) Sepolcro di Leone XIII di Giulio Tadolini (1907)
(32) Memorie della basilica (XIII secolo), tombe dei pittori Andrea Sacchi (1661) e del Cavalier d’Arpino (1640); statue dei Ss. Pietro e Paolo di Deodato di Cosma
(33) Sagrestia vecchia dei Beneficiati: Maddalena, di Scipione Pulzone e Annunciazione, di Marcello Venusti su disegno di Michelangelo (1555); alle pareti busti di Clemente VIII di Giacomo Laurenziano e di Paolo V di Nicolas Cordier; nella volta affresco di Giovanni Alberti (1592)
(34) Sala Clementina o sagrestia dei Canonici: affreschi di Agostino Ciampelli e volta di Giovanni e Cherubino Alberti (1600)
(35) Sagrestia nuova, fatta costruire da Leone XIII, al centro, altare del XV secolo
(36) Cappella Colonna detta del Coro, opera di Girolamo Rainaldi (1625)
(37) Chiostro: una bellissima costruzione a piana quadrata con aiuole centrali, realizzata tra il 1215 e il 1232 dai Vassalletto, come afferma l’iscrizione nel portico di fronte all’ingresso...
Scavi: nei sotterranei della Basilica di San Giovanni in Laterano si conservano, ancora oggi, i resti di antichi edifici costruiti prima della basilica cristiana...
COMPLESSO LATERANENSE
Piazza Giovanni Paolo II, l’amplissima Piazza Giovanni Paolo II, inaugurata da papa Francesco il 7 aprile 2013 e intitolata a papa Wojtyla, costituisce l’ingresso della città storica ed è articolata intorno al fulcro includente la Basilica, il Palazzo Lateranense e il Battistero; peculiarità della piazza è quella di accostare testimonianze monumentali che rappresentano quasi una sintesi della cultura architettonica romana; l’Obelisco Lateranense, uno dei 13 obelischi antichi di Roma e il secondo più alto al mondo, è alto, con il basamento, 47 metri; in granito rosso, svetta al centro della piazza in asse con via Merulana. Fu realizzato all'epoca dei faraoni Tutmes III e Tutmes IV nel XV secolo a.C.; la Loggia delle Benedizioni, sul lato sud della piazza in contiguità al Palazzo Lateranense, venne costruita da Domenico Fontana nel 1586 in corrispondenza della testata del transetto destro della Basilica e affrescata all’interno da pittori tardo-manieristi.
Palazzo Lateranense, il cui blocco, a sinistra della Loggia delle Benedizioni, avanza sulla piazza, fu fatto costruire da papa Sisto V a opera di Domenico Fontana (1586-89) in sostituzione del Patriarchìo; dell’antico complesso venne ripreso in parte l’impianto nella nuova costruzione, concepita come residenza estiva del papa.
Battistero Lateranense, a destra della Loggia delle Benedizioni, di cui ripete le linee col raddoppio delle paraste, è il corpo, edificato da Virginio e Francesco Vespignani nel 1884, che piegandosi ad angolo si raccorda col Battistero, più correttamente San Giovanni in Fonte, eretto da Costantino contemporaneamente alla Basilica su una villa del I secolo d.C. ed un edificio termale del II secolo d.C..
Scala Santa: si costeggia il prospetto nord del palazzo avendo di fronte l’edificio (propriamente, San Lorenzo in Palatio ad Sancta Sanctorum) voluto da Sisto V per conservare la cappella privata dei papi, “Sancta Sanctorum”; a ridosso del lato destro della Scala Santa si leva il singolare prospetto del Triclinio Leoniano (detto anche Nicchione del Laterano), a forma di abside inquadrata da un ordine colossale di paraste, sormontata da timpano e preceduta da scalinata.
ORARI E INDIRIZZI:
Piazza di San Giovanni in Laterano - L' Arcibasilica Papale di San Giovanni in Laterano è aperta tutti i giorni dalle ore 7:00 alle ore 18:30 - Per informazioni Tel. 06.69886433
COME ARRIVARCI:
METRO A, C (fermata SAN GIOVANNI) - BUS 16, 81, 85, 87, 360, 590, 650, 665, 792, N1, N11 (fermata PORTA SAN GIOVANNI) - TRAM 3, 8 (fermata PORTA S.GIOVANNI/CARLO FELICE)
LINK ESTERNI:
Arcibasilica Papale San Giovanni in Laterano
Segui Monno Roma su: